Natale di fango piu che bronzo: il furto al cimitero di Mola e la deriva del senso civico
Cronaca di un’aggressione al sacro: quando la miseria morale supera il valore del bronzo rubato, sbugiardando la retorica dei buoni sentimenti natalizi.
di: Mancio M.Ruggiero
Mentre le nostre strade si riempiono di luci e le bacheche social di frasi mielose acquistate "all’ingrosso" come panettoni in offerta, la realtà ci restituisce un’immagine ben diversa e brutale.
Un mercato della miseria
L'aspetto più agghiacciante di questa vicenda non è solo la violazione di un luogo che, per definizione, dovrebbe imporre rispetto.
La reazione delle istituzioni
La popolazione è letteralmente schifata da tale accadimento.
Anche Il Sindaco di Mola, Giuseppe Colonna, insieme all’assessore Angelo Rotolo e al consigliere Giuseppe Calabrese, ha espresso profonda amarezza.
In una nota ufficiale, l'Amministrazione ha condannato l'atto definendolo "inutile e povero nelle motivazioni".
Le forze dell’ordine sono giunte sul posto per tutti gli accertamenti necessari, cercando di dare un nome a chi ha preferito pochi spiccioli alla dignità umana.
Il fallimento del "sentire comune"
Oggi guardiamo ai ragazzi che si chiamano "Amò" con sospetto, ne critichiamo il linguaggio povero, non mi piace personalmente specialmente se accompagnato da una cadenza che risuona "cozzala"ma forse in quel termine c'è ancora un briciolo di affetto genuino.Ma si scontra con Quello che accade nella nostra società che sembra andare in un'altra direzione.
Quello che spaventa davvero è la freddezza di chi, in nome di un guadagno misero, calpesta il ricordo dei defunti e il dolore delle famiglie proprio nei giorni in cui ci si professa "più buoni".
È un quadro che costringe il nostro ottimismo a fare un passo indietro.
Ci schifiamo, ed è giusto farlo, perché se smettessimo di indignarci davanti a un furto in un cimitero, significherebbe che la società è davvero diventata quel cumulo di macerie che a volte temiamo.


Commenti