Mentre sul web divampa la polemica dei "leoni da tastiera", il primo cittadino di Mola di Bari sceglie la strada della sincerità: «Non prendo in giro i cittadini con atti che i tribunali annullerebbero».
DI MANCIO
Con l'avvicinarsi della notte di San Silvestro, torna prepotentemente alla ribalta il dibattito sull'uso di petardi e fuochi d'artificio.
Una tradizione che per molti è irrinunciabile, ma che per altri rappresenta un’abitudine pericolosa e incivile.
Quest'anno, la discussione si è accesa già nei giorni precedenti il Natale, alimentata dalle critiche feroci di chi, sui social, ha gridato allo scandalo per la mancanza di ordinanze sindacali di divieto.
La polemica dei social e la risposta della realtà
I cosiddetti "leoni da tastiera" non sono andati in vacanza, accusando le amministrazioni locali di menefreghismo e scarsa sensibilità.
Tuttavia, a riportare la discussione sul binario della realtà è intervenuto il sindaco di Mola, Giuseppe Colonna.
Con un intervento diretto e privo di tecnicismi inutili, Colonna ha spiegato perché firmare un’ordinanza di divieto sarebbe stato, nei fatti, un atto di pura facciata.
«Avrei potuto firmare un’ordinanza, ma il Ministero dell’Interno e i tribunali hanno più volte chiarito
l’illegittimità di questi provvedimenti», ha dichiarato il Sindaco.
Oltre al profilo legale (molti TAR in Italia hanno infatti annullato ordinanze simili poiché contrastano con le leggi nazionali che permettono la vendita di prodotti certificati), esiste un problema di controllo del territorio.
Senza un agente di Polizia Locale sotto ogni portone, l'ordinanza rimarrebbe "carta straccia". «Io non prendo in giro i cittadini, tantomeno me stesso», ha ribadito Colonna.
Le regole ci sono già: il Regolamento di Polizia Urbana
Nonostante l’assenza di una nuova ordinanza specifica, il Sindaco ricorda che non tutto è permesso.
Il Comune di Mola di Bari dispone già di un Regolamento di Polizia Urbana che disciplina l'uso di materiali esplodenti per tutelare la sicurezza pubblica e il benessere degli animali.
Chi vìola queste norme è già soggetto a sanzioni, senza necessità di ulteriori documenti burocratici.
Un bilancio che si ripete: i rischi per tutti
I motivi per cui l'uso dei botti è sconsigliato restano drammaticamente attuali:
Animali: Il panico causato dalle esplosioni può portare a disorientamento, fughe e, nei casi più gravi, alla morte per infarto.
Bambini: I neonati e i bambini piccoli subiscono traumi acustici e spaventi intensi che rovinano il clima di festa.
Incolumità fisica: Ogni 1° gennaio i bollettini medici riportano feriti gravi, spesso dovuti all'uso irresponsabile di materiali che non sono giocattoli, ma veri e propri esplosivi.
Verso un 2026 all'insegna del rispetto
L'invito finale dell'Amministrazione è un appello al buonsenso.
Festeggiare il nuovo anno è un diritto, ma farlo mettendo a rischio la propria vita o quella degli altri è un'irresponsabilità.
La speranza è che la comunità di Mola sappia accogliere il 2026 con gioia e spensieratezza, preferendo il calore umano al fragore dei petardi, affinché la festa rimanga tale per tutti: persone, animali e ambiente.
#Manciopensiero conclusivo
In un mondo che chiede a gran voce "soluzioni facili" (anche se inutili), la scelta di un amministratore di dire la verità sulla validità legale delle ordinanze è un atto di onestà intellettuale raro.
Il vero cambiamento, se deve e soprattutto vuole esserci, non arriva da un pezzo di carta firmato in extremis, ma dalla consapevolezza individuale: rispettare gli altri (e i nostri amici a quattro zampe) vale, per esempio, molto più di uno scoppio improvviso.
Se poi, per alcuni, questa tradizione vale più di tutte le motivazioni, allora è inutile sia elencarle che proibirle.
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