"Stupido è chi lo stupido fa'" Il Silenzio Assordante dell'Italia, o "I Soliti Idioti"?

Problema culturale, certo, ma non solo....

"Stupido è chi lo stupido fa", diceva Forrest Gump, con la sua semplice ma profonda saggezza. 

Una frase che riecheggia in modo beffardo mentre assistiamo all'ennesimo, sconfortante fallimento di un'occasione democratica cruciale per il nostro Paese: 

il referendum sui diritti dei lavoratori e sulla cittadinanza, che si è chiuso con un'affluenza nazionale intorno al 30%, ben al di sotto del quorum del 50% più uno necessario per la sua validità.

Ci eravamo illusi, forse, di vivere in un mondo dove le idee sensate trovassero terreno fertile, dove la volontà dei cittadini fosse guidata da una reale comprensione e non manipolata da chi ha tutto l'interesse a mantenere il "gregge" inerme, in un pericoloso torpore che erode la democrazia stessa. 

Invece, purtroppo, tutto è andato secondo copione. E persino peggio.

Un Copione Già Scritto: La Sconfitta dei Diritti

Il risultato di questa tornata referendaria è una fotografia impietosa di un'Italia disattenta, svogliata, quasi narcotizzata. 

Un Paese in cui milioni di persone si lamentano a gran voce della "politica", delle "caste", dei privilegi, della cancellazione dei diritti sociali e dell'umiliazione delle persone. 

Ma poi, quando arriva il momento di agire, di prendere in mano quella "fottuta matita" e opporsi concretamente, rimangono a casa. Vanno al mare, o peggio ancora, si permettono di ridicolizzare chi, invece, il proprio dovere lo compie. 

Senza rendersi conto che gli unici veri ridicolizzati e sconfitti sono proprio loro.

Questa sconfitta non è un semplice dato statistico. 

È la cocente disfatta dei diritti di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori, indipendentemente dal loro orientamento politico. 

Meno tutele, meno sicurezza, più precarietà. 

Fa rabbia, una rabbia profonda, constatare che si sia stati costretti a ricorrere a un referendum per tentare di ripristinare diritti non solo minacciati dal centro-destra, ma spesso e volentieri erosi anche da passate politiche di centro-sinistra.

È stato un errore fatale, infatti, caratterizzare questo voto come un'ennesima battaglia tra schieramenti politici, un "referendum del centro-sinistra contro governo e maggioranza". 

Questo ha solo rafforzato il governo e allontanato ulteriormente la prospettiva di un diritto al lavoro e all'uguaglianza più solidi e garantiti. 

Il diritto non ha colore politico, la dignità del lavoro non è merce di scambio nelle schermaglie parlamentari.

Il Prezzo del "Non Voto": Una Nazione in Macerie

Il fatto che un referendum su temi così vitali come i diritti del lavoro e la cittadinanza non riesca neanche a sfiorare il 30% di affluenza è un segnale allarmante. 

Non è solo un fallimento politico, è una vera e propria maceria culturale. 

Hanno vinto coloro che, per interesse, hanno fatto di tutto per boicottare, silenziare, censurare, delegittimare e infine far fallire questa consultazione popolare. 

Un Paese in cui un solo referendum ha raggiunto il quorum negli ultimi trent'anni, è un Paese che ha abdicato alla sua capacità di autodeterminarsi.

E non sono qui per insultare nessuno; se volessi farlo, le parole sarebbero ben diverse e meno "soft". 

Il mio obiettivo è puntare il dito contro chi si è reso complice di questo scandaloso atto di masochismo collettivo. 

Sapevo già che, aimé, al di là delle frasi di circostanza, l'Italia è purtroppo un Paese in cui il razzismo serpeggia, ma quello che non potevo immaginare era il boicottaggio, l'indifferenza e la colpevole ignavia verso gli altri quesiti, quelli che toccavano la vita di tutti i lavoratori e le loro famiglie.

Quindi, cosa dovrei dire a chi si è voltato dall'altra parte?

QUANDO SARAI VITTIMA DI UN INFORTUNIO E NON CI SARANNO RESPONSABILI, RICORDATI DI QUELLA DOMENICA IN CUI HAI PREFERITO ANDARE AL MARE.

QUANDO TI RISARCIRANNO CON UNA MISERIA PER UN LICENZIAMENTO ILLEGITTIMO, RICORDATI DI QUELLA DOMENICA IN CUI HAI PREFERITO ANDARE AL MARE.

QUANDO TI ASSUMERANNO COME PRECARIO SENZA UN PERCHÉ, RICORDATI DI QUELLA DOMENICA IN CUI HAI PREFERITO ANDARE AL MARE.

QUANDO TI LICENZIERANNO SENZA GIUSTA CAUSA, RICORDATI DI QUELLA DOMENICA IN CUI HAI PREFERITO ANDARE AL MARE.

Quando sarai costretto ad emigrare se non vuoi continuare a lavorare in nero e sottopagato, ricorda sempre la stessa domenica.

E quando sarai emigrato e sarai vittima di razzismo, continua a pensare a quella domenica.

E quando per continuare a stare in quella nazione ti servirà una cittadinanza e spero te la neghino, ricorda sempre la stessa domenica.

Prima di oggi, tutto questo mi avrebbe causato un profondo dispiacere. 

Ora, onestamente, se non mi passa questa rabbia, potrei persino farmi una risata amara.

Chi ieri e oggi non si è neanche degnato di informarsi, di recarsi alle urne per esprimere il proprio pensiero, adesso abbia almeno la decenza di tacere. 

Quando scoprirà la cazzata che ha fatto, andasse a piangere in silenzio.

Noi, gli altri ....

però, non taceremo. 

Continueremo la nostra battaglia. 

Una battaglia che, molto prima di essere politica, è ormai e indiscutibilmente, una battaglia culturale. 

Ed è una battaglia enorme. 

E non smetteremo mai di combatterla.

In questo mondo ci viviamo ed a questo punto, fosse anche solo in maniera egoistica ci si deve tutelare.

Se poi non la si capisce...

Beh ... La colpa non è nostra, magari è a monte.