L'Occupazione di "Telemeloni": Meloni si sdoppia da Vespa e Sferra il Peggio della "Propaganda Vittimista"
La premier fa la vittima in quella che ormai è la sua TV.
Ma se piange quando ha vinto in due Regioni, cosa farà quando perderá?
Quella che doveva essere una semplice partecipazione a programmi televisivi si è trasformata, la sera del 7 ottobre, in una vera e propria "occupazione" del Servizio Pubblico.
La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è stata protagonista di un'inusuale doppietta mediatica sulla RAI, apparendo per ben due volte nello stesso giorno come ospite del fedelissimo, direi Fido, con la F maiuscola) Bruno Vespa, prima a cena per il format “In cinque minuti” e poi in prima serata a “Porta a Porta”.
L'assenza di qualsiasi forma di contraddittorio degno di nota in entrambe le trasmissioni ha sollevato forti critiche, con molti che denunciano un uso della televisione pubblica, pagata dai cittadini, come piattaforma di propaganda a senso unico.
La Deriva del Discorso: Accuse e Vettimismo Passivo-Aggressivo
Secondo quanto emerso dall'analisi dei contenuti, in particolare durante la parentesi di "Cinque minuti", la Meloni avrebbe messo in scena il lato più aggressivo della sua retorica vittimista.
- Denuncia alla Corte Penale Internazionale: La Presidente ha espresso indignazione per essere stata denunciata da un gruppo di giuristi alla Corte penale internazionale con l'accusa di "concorso in genocidio", definendola "un caso che credo non esista un altro al mondo e nella storia". Un'affermazione che, come sottolineato dai critici, non fa che evidenziare la serietà senza precedenti del gesto.
- Attacco alla Global Sumud Flotilla: Non è mancato il rinnovato attacco alla Global Sumud Flotilla (flottiglia umanitaria), con l'invito a non "rischiare" e a non "creare problemi alla propria nazione", sollevando interrogativi sul diritto di manifestare solidarietà internazionale.
- Sminuizione delle Manifestazioni Pro-Gaza: La Premier ha poi focalizzato il suo discorso sui presunti episodi di violenza durante le recenti manifestazioni pro-Gaza che hanno visto la partecipazione di milioni di persone, ignorando o tralasciando, secondo i detrattori, le violenze o gli episodi di estremismo legati a gruppi di estrema destra.
- La Questione delle Armi a Israele: Meloni ha reiterato la smentita sull'invio di armi all'Alleato israeliano. Questa posizione, tuttavia, continua a essere messa in discussione da diverse inchieste giornalistiche e da segnalazioni di carichi sospetti in vari porti italiani, oltre alla questione mai chiarita del blocco delle vecchie licenze di esportazione.
- Il Tema delle Minacce: Il clou del vittimismo si è raggiunto con la consueta menzione delle minacce di morte che riceverebbe a causa di "chi dice che ho le mani sporche di sangue". Ancora una volta, la Presidente ha omesso di fornire dettagli specifici su chi sia l'origine di queste minacce, rendendo la denuncia uno strumento retorico più che un fatto da chiarire.
Il Muro di Gomma del "Servizio Pubblico"
La doppia ospitata si inserisce in un periodo di forte tensione politica e mediatica che circonda la RAI.
Le modifiche ai vertici e la percezione di un allineamento sempre più marcato del Servizio Pubblico con la maggioranza hanno portato l'opposizione a parlare apertamente di "tele-governo".
Il fatto che in due diverse e ampie finestre di trasmissione del programma più longevo e influente della RAI non sia stata posta una singola domanda veramente incalzante o di rottura, bensì un "muro di gomma", è per i critici la prova definitiva che il Servizio Pubblico, pagato da tutti i cittadini tramite il canone, sia ormai utilizzato per parlare a pochi, garantendo una cassa di risonanza acritica al Governo.
Tale dinamica, secondo gli osservatori più severi, non è semplicemente un uso discutibile dello spazio mediatico, ma un segnale intollerabile in una democrazia che necessita di pluralismo e dibattito pubblico trasparente.
Commenti