La "Pace" Mutilata dai bombardamenti di Netanyahu e le Priorità Nazionali: Da Gaza al Velo Integrale, Il Mondo al Contrario
Mentre le bombe continuano a cadere sulla Striscia, la politica italiana torna a focalizzarsi su moschee e burqa, in un quadro di cinismo internazionale e islamofobia strumentale.
Il mondo è in festa per la "tregua", un fragile accordo presentato come il trionfo della pace, mentre la destra globale osa persino candidare Donald Trump al Premio Nobel.
Eppure, la realtà sul campo di Gaza è un brutale schiaffo a ogni retorica: Israele non ha mai cessato, neanche per un istante, l'attività bellica.
L'Ombra della Guerra sulla "Tregua"
La notizia di un recente, feroce bombardamento nel quartiere Sabra, nel cuore di Gaza City, ha squarciato il velo delle celebrazioni.
Il bilancio è drammatico: quattro civili palestinesi uccisi e ben quaranta persone intrappolate sotto le macerie.
Queste vittime sono cadute in piena presunta tregua, colpiti in palese violazione di ogni promessa di cessate il fuoco, con la solita, cinica giustificazione di aver mirato ad Hamas e la tecnicalità di un accordo non ancora ratificato dal voto del governo.
Questo modus operandi rivela l'unica "idea di pace" che Israele sembra concepire: un concetto di sicurezza totalitario che non lascia spazio a dubbi o illusioni.
Le vicende di questi giorni gettano un'ombra lunga e pesante su chiunque si illuda circa una soluzione rapida e indolore.
L'Oltraggio del Nobel e gli Eroi Silenziosi di Gaza
In questo scenario, la candidatura di figure controverse, come Trump, al Nobel per la Pace viene definita non solo un oltraggio all'Umanità e alle vittime del conflitto, ma un insulto a qualsiasi forma di intelligenza.
È un'associazione di nomi e concetti inaccettabile, specialmente in presenza di un genocidio in corso, che si tratti di complicità o di mero inopportuno accostamento.
Il Ritorno alle "Priorità": La Manovra Anti-Stranieri della Destra
Mentre l'attenzione internazionale è stata abilmente dirottata o si è esaurita nella narrazione della "vittoria della pace", le forze di governo in Italia, con Fratelli d'Italia in testa, sono rapidamente tornate alla loro agenda interna, concentrandosi sulla questione degli stranieri presenti sul territorio nazionale.
Dopo essersi spesi in dichiarazioni e polemiche sull'antisemitismo e sul supporto a Israele, in una posizione di "leccapiedi", il partito di maggioranza ripropone i suoi cavalli di battaglia a sfondo xeno e islamofobo.
Quali sono le "grandi priorità" di Fratelli d'Italia in questo momento?
- Vietare il velo integrale (burqa/niqab) nelle scuole e nei luoghi pubblici. La proposta non è motivata da ragioni di pubblica sicurezza (già coperte da una legge del 1975 che vieta di nascondere il volto), ma, come si legge nel testo della proposta, con il dichiarato scopo di "contrastare la nascita di enclave, contro-società in cui si applica la legge sharitica e non l'ordinamento italiano" e dove prolifica il fondamentalismo islamico. Un allarme "enclave con legge sharitica" che l'autore ironicamente descrive come un problema che ossessiona la quotidianità dell'italiano medio. La proposta è firmata dai deputati Sara Kelany e Francesco Filini, con il supporto del sottosegretario Galeazzo Bignami e la sponsorizzazione di Delmastro.
- Stretta sui finanziamenti alle moschee.
- Pene più severe per il reato di induzione al matrimonio con inganno e contro la propaganda religiosa (chiaramente intesa come islamica).
- Maggiore facilità per i prefetti di chiudere i luoghi di culto (chiaramente intesi come moschee).
Questo è il tipico "miscuglio confuso di xeno e islamofobia" usato per aizzare una parte dell'elettorato, facendo leva sul "proverbiale razzismo" per fini puramente elettorali.
La stessa classe politica che si è autoproclamata "pro-ebrea" e accusatrice di antisemitismo, è ora tornata, senza attendere la conclusione della crisi mediorientale, a "scimmiottare i loro avi fascisti", confermando la natura ideologica e strumentale delle loro priorità politiche.
È veramente un mondo al contrario.....
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