Discarica Martucci: Arpa Rileva Criticità nel Progetto, Comuni Chiedono Maggiori Fondi per la Sicurezza. Per "Chiudiamo la discarica" una "inaspeattata lavata di mani"
L'ARPA contesta l'efficacia del piano di estrazione del percolato e la stima dei volumi, mentre le amministrazioni locali sollecitano la Regione Puglia per un rifinanziamento che garantisca la bonifica completa dell'intera area.
La questione della discarica Martucci continua a tenere banco, con una recente nota dell'ARPA (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale) che solleva significative perplessità sul progetto di estrazione del percolato e mette in luce la necessità di interventi più ampi e onerosi.
L'Associazione "Chiudiamo la discarica Martucci", in un comunicato stampa, denuncia le criticità evidenziate dall'ARPA e ribadisce l'urgenza di un rifinanziamento regionale per la messa in sicurezza dell'intera area.
I Rilievi dell'ARPA: Progetto Insufficiente e Costi Sottostimati
Secondo la nota dell'ARPA, nonostante la partecipazione a un tavolo tecnico con enti regionali, Città Metropolitana, RUP (Responsabile Unico del Procedimento) e le amministrazioni comunali di Mola e Conversano, il progetto attuale per l'estrazione del percolato dal lotto 3 presenta gravi lacune.
L'Agenzia, in particolare, contesta diversi aspetti cruciali:
* Inefficienza dell'estrazione dai pozzi biogas: L'ARPA sostiene che i diametri dei boccapozzi del biogas non sono idonei a costituire una rete efficace per l'estrazione del percolato, configurandosi più come piezometri (punti di monitoraggio) che veri e propri pozzi di estrazione. La soluzione proposta, dato l'ampiezza della discarica e la presenza di quattro settori, non permetterebbe di investigare l'intero corpo discarica né di estrarre il percolato in maniera efficiente. Sebbene l'ARPA riconosca l'urgenza di procedere con gli interventi anche solo a titolo conoscitivo, ribadisce l'insufficienza del numero di piezometri previsti per una valutazione completa.
* Rischi nella realizzazione di nuovi pozzi: Per l'eventuale realizzazione di nuovi pozzi, l'ARPA sottolinea la necessità di operare con ditte specializzate, nel rispetto delle normative sulla sicurezza, data la presenza di biogas e i rischi correlati alle condizioni della discarica. Vengono inoltre richieste dettagliate valutazioni sulla profondità dei piezometri e l'analisi dell'umidità e caratterizzazione dei rifiuti rimossi durante le perforazioni.
* Volumi di percolato sottostimati: Il rilievo più importante riguarda la stima dei volumi di percolato. L'ARPA evidenzia che i volumi di percolato previsti nel progetto, sia in termini di capacità di stoccaggio che di numero di viaggi/mese, appaiono "irrisori" rispetto al quantitativo di percolato potenzialmente presente nella discarica. Di conseguenza, anche la pompa proposta per l'estrazione, sebbene utile a regime, in questa fase potrebbe risultare un costo elevato e non prioritario rispetto ad altri interventi.
* Incertezza sulla risoluzione del problema: L'ARPA conclude che, data l'assenza di dati certi sulla presenza e stima dei quantitativi di percolato e sull'efficienza del sistema proposto, non si può escludere la necessità di "intervenire con ulteriori misure integrative, anche molto più invasive e onerose", una volta ottenuti gli esiti delle indagini.
La Posizione dell'Associazione "Chiudiamo la discarica Martucci"
L'Associazione "Chiudiamo la discarica Martucci" accoglie con preoccupazione i rilievi dell'ARPA, definendoli una "inaspeattata lavata di mani" e una "opportunistica furbata", soprattutto considerando la precedente partecipazione dell'Agenzia al tavolo tecnico che aveva approvato le decisioni iniziali.
L'Associazione si chiede perché tali criticità non siano state discusse e risolte durante le riunioni del tavolo tecnico e perché la responsabilità di progettazioni di tale complessità ricada sulle "limitate competenze degli uffici comunali" anziché essere direttamente assunta dall'ente regionale competente.
Il Presidente dell'Associazione, Dott. Vittorio Farella, sottolinea che l'obiettivo primario è la soluzione più rapida e sicura per liberare definitivamente il sito Martucci e metterlo in sicurezza.
L'associazione teme, quindi, che i rilievi dell'ARPA possano portare a un ulteriore allungamento dei tempi, già biblici, per la messa in sicurezza dell'area.
La Richiesta di Rifinanziamento Regionale
Di fronte a questo scenario, l'Associazione "Chiudiamo la discarica Martucci" ribadisce con forza la necessità di un rifinanziamento sostanzioso da parte della Regione Puglia.
Le amministrazioni comunali di Mola e Conversano, con il contributo e la pressione dell'Associazione, hanno già inviato una specifica missiva alla Regione proprio su questo tema. L'obiettivo è ottenere fondi non solo per il lotto 3, ma per l'intera area Martucci, considerata la complessità e l'onerosità degli interventi necessari per una bonifica e messa in sicurezza definitiva.
La discarica Martucci, con i suoi 20mila metri cubi di percolato che in passato sarebbero stati inghiottiti dal terreno e la costante presenza di elementi critici, rappresenta da decenni una "bomba ecologica" per il territorio.
La scadenza del 31 dicembre 2025 per la chiusura definitiva del sito di discarica, e del maggio 2027 per gli impianti TMB annessi, si avvicina, ma le ultime novità sembrano indicare che il percorso verso una bonifica completa sarà ancora lungo e tortuoso, richiedendo un impegno congiunto e decisivo da parte di tutte le istituzioni coinvolte.
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