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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Netanyahu Senza vergogna! Nega la fame a Gaza mentre le prove della catastrofe umanitaria si accumulano

 

Il Primo Ministro israeliano afferma che "non c'è fame a Gaza" nonostante i crescenti appelli internazionali e le documentazioni di malnutrizione diffusa.

In una dichiarazione che ha scatenato indignazione e incredulità a livello globale, il Primo Ministro israeliano, il criminale Benjamin Netanyahu ha dichiarato pubblicamente che "non c'è fame a Gaza" e che "non c'è alcuna politica della fame a Gaza". 

Le sue parole, pronunciate senza apparente imbarazzo, contraddicono apertamente le numerose testimonianze, i rapporti delle organizzazioni umanitarie internazionali e le immagini strazianti che documentano una crisi alimentare senza precedenti nella Striscia.

Netanyahu ha ulteriormente affermato che "Israele ha consentito gli aiuti umanitari per tutta la durata della guerra. 
Altrimenti non ci sarebbero abitanti di Gaza", una dichiarazione considerata da molti come un tentativo di negare la gravità della situazione e di attribuire a Israele il merito della sopravvivenza della popolazione.

Queste affermazioni arrivano in un momento in cui le Nazioni Unite e numerose agenzie umanitarie hanno ripetutamente lanciato l'allarme sulla carestia imminente a Gaza.

Rapporti recenti indicano che centinaia di bambini sono morti per malnutrizione e disidratazione, e le immagini di corpi emaciati e persone disperate in cerca di cibo sono diventate una triste realtà quotidiana.

Le agenzie umanitarie denunciano da mesi le difficoltà e gli ostacoli nel far arrivare gli aiuti essenziali a Gaza. 

Nonostante gli sforzi, la quantità di cibo e medicine che riesce a entrare nella Striscia è largamente insufficiente per soddisfare i bisogni di una popolazione di oltre due milioni di persone, molte delle quali sono state sfollate più volte e vivono in condizioni disperate.

Le dichiarazioni di Netanyahu vengono percepite da molti come un vero e proprio negazionismo di fronte a una verità innegabile e documentata. 

La comunità internazionale continua a chiedere un accesso illimitato e sicuro degli aiuti umanitari a Gaza e un'indagine approfondita sulle accuse di crimini di guerra e violazioni del diritto internazionale. 

Addirittura Trump ha smentito il criminale di Israele in queste ore davanti alle telecamere ed, a quanto pare, anche durante una conversazione telefonica con lo stesso genocida.

Le parole del Primo Ministro israeliano non faranno che aumentare la pressione su di lui e sul suo governo, con un numero crescente di voci che chiedono che Netanyahu risponda delle sue azioni e delle sue affermazioni di fronte alla giustizia internazionale.

Credo che viste queste dichiarazioni la condanna vada raddoppiata, ammesso che possa essere aumentata la pena che merita.

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