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Rimossi i Cartelloni Elettorali della Lega a Roma: "Nessuno Spazio per Razzismo e Discriminazione"

 


Il Sindaco interviene contro i manifesti che associavano rom, neri e immigrati a illegalità, scatenando polemiche e dibattito sui limiti della propaganda.

Il Comune di Roma ha ordinato la rimozione di alcuni controversi cartelloni elettorali della Lega, scatenando immediate proteste da parte dei vertici del partito. 

La decisione, supportata dal sindaco, si basa sulla violazione delle norme costituzionali e dei regolamenti comunali che vietano campagne discriminatorie.

I manifesti in questione raffiguravano immagini che associavano rom, persone di colore e immigrati a occupazioni abusive e borseggi nella metropolitana, con slogan che evocavano la prigione e la deportazione immediata per gli stranieri. 

Tali rappresentazioni hanno sollevato forti critiche per il loro contenuto considerato razzista e per la capacità di fomentare stereotipi negativi.

Dal Campidoglio, si è precisato che la rimozione non è un atto di censura, ma piuttosto un'applicazione rigorosa delle normative vigenti. "Non c’è spazio né a Roma né altrove per una campagna razzista e discriminatoria," ha dichiarato un portavoce del Comune, sottolineando come la libertà di espressione non possa mai travalicare i principi di rispetto e non discriminazione sanciti dalla Costituzione italiana.

La Lega, dal canto suo, ha gridato alla censura e alla limitazione della libertà di espressione, accusando il Comune di Roma di agire per motivi politici. 

Legaioli ignoranti ed ignorabili, proprio non ci arrivare?
Uno schifo che si protrae nel tempo ed imbruttisce sempre più la politica ed il Paese stesso.

Tuttavia, la posizione del Comune resta ferma: i manifesti sono stati giudicati in aperto contrasto con le "più elementari norme costituzionali in base ai regolamenti comunali" della città.

La decisione del Comune di Roma si inserisce in un dibattito più ampio sulla gestione della propaganda elettorale e sui limiti della libertà di espressione, specialmente quando questa tocca temi sensibili come l'immigrazione e l'integrazione. 

Molti osservatori e associazioni per i diritti umani hanno espresso il loro plauso per l'intervento del Comune, ribadendo l'importanza di un linguaggio pubblico inclusivo e rispettoso.

Questo episodio sottolinea ancora una volta come il confine tra la satira politica, la critica e la discriminazione sia sempre più sottile e come le amministrazioni locali siano chiamate a vigilare per garantire il rispetto dei principi costituzionali anche in contesti di campagna elettorale.

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