L'Accordo sui Dazi: Vittoria USA, Sconfitta Europea. E la Meloni gongola da patriota.... Americana.
Il dibattito acceso sulle nuove tariffe americane e le accuse di una "genuflessione" europea
Quanto siglato ieri tra la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ed il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump in merito ai nuovi dazi sui prodotti europei sta scatenando un dibattito acceso, con molte voci che lo definiscono non un accordo, ma una vera e propria capitolazione dell'Europa di fronte alle richieste americane.
Detta in parole povere ci siamo calati le.braghe ed attendiamo la sodomizzazione.
Secondo questa interpretazione, la mossa di Trump, caratterizzata da un approccio aggressivo e minacce ripetute, avrebbe pagato, portando a un aumento del 15% sui dazi per i prodotti europei, con l'esclusione di alluminio e acciaio, già precedentemente colpiti da tariffe tre volte superiori.
Una percentuale che, pur sembrando contenuta, si tradurrebbe in miliardi di euro di perdite stimate e centinaia di migliaia di posti di lavoro a rischio per l'economia del Vecchio Continente.
Mentre la narrazione ufficiale da parte europea tende a presentare l'intesa come un successo, volta a "scongiurare la guerra commerciale in Occidente", molteplici critiche si levano, sottolineando come la "pace" sia stata ottenuta al prezzo di una resa incondizionata.
Il timore diffuso è che l'Europa abbia sacrificato i propri interessi economici per evitare uno scontro diretto con Washington, di fatto concedendo una vittoria a priori agli Stati Uniti.
In questo contesto, le dichiarazioni della Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, che ha definito l'accordo "positivo" (ha portato lei la vasellina perché era già pronta da tempo) perché "scongiura la guerra commerciale", sono state oggetto di particolare attenzione e critica.
L'opposizione e parte dell'opinione pubblica italiana hanno interpretato le sue parole come una conferma di un atteggiamento eccessivamente conciliante nei confronti degli interessi americani, in contrasto con le posizioni sovraniste e patriottiche che il suo schieramento politico solitamente professa.
L'accusa è quella di difendere gli interessi di una nazione, ma con la bandiera a stelle e strisce.
Cosa succederà ora? Le ricadute di questo accordo saranno attentamente monitorate nei prossimi mesi, con gli economisti e gli esperti di commercio internazionale che valuteranno l'impatto reale sui settori produttivi europei e sull'occupazione.
L'attenzione sarà anche rivolta alle prossime mosse politiche, sia in Europa che negli Stati Uniti, e a come le dinamiche commerciali globali potrebbero evolvere in questo nuovo scenario.
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