L'Arcivescovo Lojudice: Una Voce Cristiana Contro la Follia di Gaza e il Fondamentalismo.
Un appello accorato che denuncia le atrocità e la strumentalizzazione della fede, chiedendo giustizia e verità.
In un panorama spesso confuso da silenzi o mezze parole, le recenti dichiarazioni del Cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo metropolita di Siena e giudice della Cassazione vaticana, risuonano come un grido di chiarezza e umanità.
Le sue parole, rilasciate a "La Stampa", hanno il pregio di chiamare le cose con il loro nome, denunciando la tragedia in atto a Gaza e smascherando le deformazioni fondamentaliste che strumentalizzano la fede.
Il Cardinale Lojudice non ha esitato a definire la situazione a Gaza "oltre la follia", un luogo dove "è all’opera il male più sfrenato e senza logica". Ha sottolineato come l'uccisione di bambini in cerca di cibo sia un'atrocità che "grida giustizia a Dio", superando ogni possibile giustificazione geopolitica.
Lojudice ha poi affrontato un tema cruciale: la strumentalizzazione del nome di Dio per giustificare la violenza.
Ha raccontato di aver assistito a Gerusalemme a frange fondamentaliste che si sono fatte "scudo delle Scritture per calpestare i diritti umani".
Ha respinto con forza l'idea che la Bibbia possa in qualche modo avallare la "distruzione totale del nemico", definendola una "mistificazione". L'Antico Testamento, ha spiegato, parla di abbattere il male, non di sterminare bambini. Questo richiamo alla vera essenza dei testi sacri è un monito potente contro ogni forma di estremismo religioso.
Le sue analisi non si sono fermate al piano teologico, ma si sono estese a una lucida disamina politica.
Il Cardinale ha evidenziato come la distorsione dell'Antico Testamento sia spesso opera di "settori integralisti che uniscono il fondamentalismo a politiche di estrema destra, alla folle ricerca del potere assoluto".
Ha denunciato come il "diritto della forza umilia il diritto della forza" e come queste scelte sconsiderate portino a commettere "le stesse atrocità compiute su di loro".
Questa riflessione amara, ma necessaria, mette in luce il pericolo di un ciclo di violenza alimentato da una visione distorta del potere e della giustizia.
Lojudice ha concluso con una verità sconcertante: "La vita ha perso qualunque valore rispetto al tornaconto economico dell’industria di morte e alla ricchezza usata come sopraffazione".
Le dichiarazioni del Cardinale Lojudice si inseriscono in un coro crescente di voci all'interno della Chiesa cattolica che esprimono forte preoccupazione per la situazione in Medio Oriente.
Papa Francesco stesso ha più volte lanciato appelli per la pace e ha espresso il suo dolore per le vittime innocenti, utilizzando anche termini forti come "genocidio" in contesti privati, come menzionato dal Cardinale.
La posizione della Santa Sede è stata costantemente a favore della soluzione dei due Stati e del rispetto del diritto internazionale, condannando ogni forma di violenza e terrorismo, ma allo stesso tempo richiamando alla proporzionalità dell'uso della forza e alla protezione dei civili.
Le parole di Lojudice riflettono una crescente frustrazione per l'escalation del conflitto e l'impatto devastante sulla popolazione civile, spingendo per una condanna più esplicita e una richiesta di intervento più incisiva da parte della comunità internazionale.
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