L'Ipocrisia Italiana su Gaza: Il Risveglio Tardivo e Selettivo (Chiesa) di Meloni e Tajani... Ed in Parlamento di nuovo a dormire...
Dalle Condanne Social al Silenzio in Parlamento: Il Doppio Standard del Governo Dopo l'Attacco alla Chiesa di Gaza
Ha destato non poca indignazione la reazione, giudicata da molti tardiva e contraddittoria, del governo italiano di fronte all'escalation del conflitto a Gaza.
Solamente il recente raid israeliano contro la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, che ha visto il ferimento del parroco Padre Gabriel Romanelli, sembra aver scosso dal loro "sonno atavico" la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Le loro dichiarazioni pubbliche di condanna, seppur decise, sono state accolte con scetticismo, dato il lungo silenzio mantenuto di fronte a due anni di stragi, bombardamenti e assedio che hanno mietuto decine di migliaia di vittime civili palestinesi.
Meloni ha tuonato su X, definendo gli attacchi israeliani contro la popolazione civile "inaccettabili", una posizione ripresa anche da Tajani.
La critica più feroce rivolta al governo riguarda la palese discrepanza tra le dichiarazioni sui social media e le azioni concrete in Parlamento.
Nelle stesse ore in cui Meloni manifestava indignazione per il raid sulla chiesa, la sua maggioranza ha vergognosamente respinto una mozione unitaria presentata da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra.
La mozione chiedeva la sospensione del memorandum di cooperazione militare con Israele, un accordo che, secondo le opposizioni, non può più essere mantenuto alla luce delle gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale.
Questa votazione ha scatenato un'ondata di sdegno tra le forze politiche di opposizione e la società civile. "Sui social ululano alla luna, ma solo se le vittime sono cristiane e cattoliche," si legge in una nota congiunta, "In Parlamento, dove conta davvero, si inginocchiano servili a Netanyahu e Trump, voltando la faccia a 60.000 morti civili palestinesi ammazzati."
Il voto contrario alla mozione di sospensione della cooperazione militare è stato etichettato come un atto di profonda ipocrisia, viltà e persino complicità.
La scelta di continuare a fornire supporto militare a un paese le cui azioni sono sempre più criticate a livello internazionale per la loro brutalità contro i civili, è percepita come una ferita e una "macchia indelebile nella storia repubblicana e di questa istituzione".
La solidarietà a Padre Gabriel Romanelli è unanime. Tuttavia, l'episodio ha acceso un faro sulla necessità di una posizione più coerente e decisa da parte dell'Italia in un conflitto che continua a mietere vittime innocenti, al di là di ogni credo o appartenenza.
La domanda che risuona forte e chiara è se il risveglio di Meloni e Tajani sia autentico e se porterà a un effettivo cambio di rotta nella politica estera italiana, o se rimarrà solo una reazione di facciata, incapace di affrontare le reali responsabilità di fronte a una delle più gravi crisi umanitarie del nostro tempo.
Credo che la vergognosa risposta si sappia già.
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