UE: Niente Sospensione Accordo con Israele, L'Italia Vota Contro. Che vergogna.
Il Consiglio Affari Esteri Ue conferma l'accordo di associazione, ignorando gli appelli per un'azione più forte contro le violazioni in Palestina. La decisione del governo Meloni scatena polemiche.
Il Consiglio Affari Esteri dell'Unione Europea ha deciso di non sospendere l'accordo di associazione con Israele, una mossa che ha generato forti critiche e indignazione, in particolare da parte di chi si attendeva una presa di posizione più decisa contro le azioni israeliane nei territori palestinesi.
Anche l'Italia, tramite il Ministero degli Esteri, ha contribuito a questo esito con il proprio voto contrario alla sospensione.
La decisione, che di fatto mantiene inalterati i rapporti commerciali e politici tra l'UE e Israele, è stata definita da molti osservatori e attivisti come un "colpo al cuore" per la popolazione palestinese, da mesi oggetto di un'offensiva militare che ha causato migliaia di vittime e una grave crisi umanitaria.
Le accuse di genocidio, crimini contro l'umanità, bombardamenti indiscriminati e blocco degli aiuti essenziali si sono intensificate nelle ultime settimane, ma evidentemente non sono state ritenute sufficienti a giustificare una misura così drastica come la sospensione dell'accordo.
Numerose voci critiche si sono levate, definendo il voto del Consiglio un atto di "codardia e complicità" con il governo di Benjamin Netanyahu.
Ci si interroga su cosa debba accadere di più grave affinché la comunità internazionale adotti sanzioni o un embargo contro Israele, visto che neanche la drammatica situazione attuale ha mosso l'UE a una reazione più incisiva.
In Italia, il voto del governo Meloni, espresso attraverso il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, è stato particolarmente stigmatizzato.
Per molti, questa era un'occasione per mostrare un "tardivo sussulto di dignità" e prendere una posizione più allineata con i principi di diritto internazionale e tutela dei diritti umani.
Invece, la scelta è stata quella di mantenere lo status quo, suscitando l'accusa di "stare dalla parte sbagliata della Storia".
La polemica non si spegne, e si preannunciano ulteriori dibattiti e proteste nei prossimi giorni. La questione palestinese continua a dividere, e la decisione odierna dell'UE rischia di alimentare ulteriormente il senso di frustrazione e impotenza di chi chiede giustizia e protezione per il popolo palestinese.
Viene da vomitare.
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