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Capaci 33 anni dopo: Mola di Bari ricorda, l'Italia si interroga tra parole e fatti


"La mafia è una montagna di merda"
(Peppino Impastato)


A Mola di Bari, come in tutta Italia, si è celebrato oggi, venerdì 23 maggio, il 33° anniversario della Strage di Capaci, l'attentato che costò la vita al magistrato Giovanni Falcone, a sua moglie Francesca Morvillo e ai tre agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. 



Mentre a livello locale il ricordo si è svolto con partecipazione e sentito omaggio, non si può non notare un certo divario tra le celebrazioni sul territorio e quelle che avvengono a livello nazionale. 
Ci vuole un coraggio non indifferente per presentarsi alla giornata in memoria di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, come ha fatto la Presidente del Consiglio Meloni, e affermare testualmente che “Il loro esempio continua a guidare la nostra azione”. Quando questo accade a poche ore da un tentativo, poi scongiurato solo dall'intervento del Presidente Mattarella, di inserire nel Decreto Infrastrutture una norma che avrebbe accentrato e di fatto derogato le norme del Codice antimafia. 



Argomento che ho già trattato con l'articolo:👇🏼

Ricordare è giusto, anzi il minimo indispensabile. 
Tuttavia, usare per propaganda politica il nome di Falcone, un uomo che per una vita intera è stato umiliato, infangato e infine sacrificato proprio da una parte delle istituzioni, suona come un'appropriazione indebita di un eroe nazionale. 
Tutto ciò da parte di chi ha passato gli ultimi tre anni ad attaccare e delegittimare in ogni modo la magistratura, di cui Falcone è forse l'esempio più alto e spesso dimenticato.



Se si vuole celebrare Falcone, non lo si faccia a parole e con fiumi di retorica, ma con i fatti, le azioni e, soprattutto, con le leggi.

Di fronte a queste incongruenze a livello nazionale, non ci resta che accontentarci delle manifestazioni locali, come quella di Mola di Bari, sperando che esse siano più vere, più sentite e guidate da un sincero impegno nella lotta alla mafia.


Fatta questa doverosa quanto amara premessa, passiamo a raccontare cosa è accaduto nella città nella quale risiedo.

La cerimonia commemorativa si è svolta presso il murales di via Falcone e Borsellino, un luogo simbolo per la comunità.



L'evento ha visto la partecipazione di numerose figure istituzionali e della società civile. 
Presenti il sindaco Giuseppe Colonna, una rappresentanza dell'Amministrazione Comunale di Mola di Bari, delegazioni delle forze dell'ordine locali, il Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi e gli studenti dell'Istituto Comprensivo San Giuseppe - Tanzi. 
Diverse associazioni locali, tra cui l'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) e l'ANCR (Associazione Nazionale Combattenti e Reduci), hanno dato il loro contributo, testimoniando un impegno corale contro la criminalità organizzata.




Il sindaco Colonna e la sindaca delle Ragazze e dei Ragazzi, Arianna Demonte, hanno deposto un omaggio floreale davanti al murales. 
Gli studenti hanno poi letto riflessioni profonde sul tema del contrasto alle mafie e intonato l'Inno Nazionale, momenti che hanno sottolineato l'importanza di tramandare i valori della legalità alle nuove generazioni.

Particolarmente toccante il discorso della sindaca delle Ragazze e dei Ragazzi, Arianna Demonte, che ha espresso con chiarezza il ruolo che i giovani possono e devono avere in questa battaglia:👇🏼

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"Buongiorno a tutti e a tutte, il consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze è orgoglioso di poter partecipare a questa giornata di commemorazione della strage di Capaci, perché rappresenta un’altra occasione di presa di coscienza e responsabilità nel combattere contro la mafia e altre forme di criminalità. Noi ragazzi e ragazze possiamo dare un grande contributo, cercando di capire quali sono le forme di illegalità, come si organizzano e come possono attirare noi giovani. Le forme di illegalità sono tante quindi dobbiamo essere attenti a riconoscerle anche nel territorio perché spesso possiamo farci attrarre dal guadagno facile, dal denaro o da proposte apparentemente allettanti. Falcone Borsellino sono per noi un esempio di: onestà, coraggio, responsabilità e senso del dovere. La loro morte non è stata una sconfitta,perché Falcone e borsellino sono stati fieri di fare il loro dovere fino in fondo e ci hanno fatto comprendere che essere eroi significa fare il proprio dovere, nel lavoro, a scuola, nella comunità, nella società rispettando le leggi dello Stato".

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Anche il consigliere comunale Giangrazio Di Rutigliano ha condiviso le sue riflessioni sulla giornata, sottolineando l'importanza di un impegno costante e diffuso:👇🏼

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“Essere eroi significa fare il proprio dovere, nel lavoro, a scuola, nella comunità, nella società, rispettando le leggi dello Stato.”

Queste parole, pronunciate oggi dalla sindaca del Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi durante la cerimonia in ricordo della strage di Capaci, mi hanno profondamente colpito.

Oggi, come consigliere comunale, ho partecipato alla commemorazione di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti della scorta.

Un momento carico di significato, alla presenza delle autorità civili e militari, delle scuole, dell’ANPI e dell’ANCR, per ribadire un impegno collettivo: non dimenticare e continuare a costruire una società libera da ogni forma di mafia e mentalità mafiosa.

Falcone e Borsellino ci hanno insegnato che non basta indignarsi, bisogna agire, ogni giorno, nei propri ambiti di vita: nella politica, nelle istituzioni, nelle professioni, nella scuola.

È necessario rifiutare la cultura del clientelismo e dei favoritismi, e farlo quotidianamente, scegliendo la strada della legalità, dell’etica pubblica e del rispetto verso ogni cittadino.

Ognuno, per la sua parte, dovrebbe iniziare a fare qualcosa in più, ogni giorno."

È da qui che può partire il cambiamento".

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Insomma, ognuno ha potuto vivere la giornata secondo la propria sensibilità.

Le parole di Peppino Impastato, "La mafia è una montagna di merda", risuonano ancora oggi come un monito forte e crudo, ricordando la natura aberrante di questa organizzazione criminale. 

Ma bisogna comunque fare in modo che questa sparisca.

La giornata di oggi a Mola di Bari ha dimostrato come il ricordo di figure come Falcone e Borsellino sia fondamentale per mantenere viva la fiamma della legalità e per stimolare un'azione concreta e quotidiana contro ogni forma di illegalità.

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