Un discorso potente e senza mezzi termini ha scosso il Parlamento spagnolo, grazie alle parole di Gabriel Rufián, capogruppo di Sinistra Repubblicana di Catalogna.
In un'aula solitamente più incline a dibattiti misurati, Gabriel Rufián, capogruppo di Sinistra Repubblicana di Catalogna ha innalzato la voce contro quello che ha definito un genocidio in atto a Gaza, denunciando con veemenza l'indifferenza e la giustificazione da parte della destra europea.
Con una pila di fogli in mano, contenenti i nomi di 15.000 bambini palestinesi uccisi, Rufián ha puntato il dito contro Israele, definendolo uno "Stato genocida".
"Guardate: questo è un elenco che ho stampato dei 15.000 bambini uccisi da Israele.
Guardate: sono quasi 30 pagine, 15.000 bambini, 800 dei quali minori di un anno," ha dichiarato, mostrando l'impressionante mole di nomi.
Il politico catalano ha messo in contrasto la condanna unanime per l'attacco di Hamas del 7 ottobre, che ha causato la morte di 30 bambini israeliani, con il silenzio e la giustificazione delle 15.000 vittime minorenni palestinesi.
Ha sottolineato come "Israele, uno Stato genocida, ne ha eliminati 15.000. Uno Stato, non un'organizzazione terroristica.
E Israele uccide in Palestina da molto prima che Hamas esistesse".
Questa accusa ha risuonato come un tuono, specialmente per la sua critica diretta alla posizione di chi, a suo dire, "giustifica questa canagliata".
Rufián ha usato parole forti, affermando che "quello che sta diventando di moda è essere un bastardo.
È essere una canaglia.
È giustificare quello che fa Israele e dire che sì, che va bene".
Una provocazione diretta a chi, secondo lui, si trincera dietro una "scorrettezza politica" per avallare azioni indifendibili.
Il suo discorso è culminato in un accorato appello all'azione e a una nuova forma di "intolleranza":
"Io penso che le persone tolleranti, non solo di sinistra, debbano diventare profondamente, terribilmente intolleranti nei confronti degli intolleranti."
Per Rufián, la polarizzazione diventa non solo accettabile, ma necessaria, quando si tratta di denunciare l'omicidio di bambini in ospedali.
"Deve tornare a essere vergognoso essere una canaglia, deve tornare a essere vergognoso essere un fascista e deve cessare la moda che i deputati di destra ridano davanti a un elenco di bambini morti," ha concluso, lanciando un chiaro messaggio sulla necessità di ristabilire un senso di moralità e vergogna di fronte a tali atrocità.
Il discorso di Rufián si inserisce in un contesto politico spagnolo e internazionale complesso.
La Spagna, sotto il governo di coalizione guidato dal socialista Pedro Sánchez, ha assunto una posizione relativamente più critica nei confronti delle azioni di Israele rispetto ad altri paesi europei, riconoscendo ufficialmente lo Stato di Palestina.
Tuttavia, all'interno del dibattito interno, le posizioni rimangono polarizzate, con la destra spesso allineata a un sostegno più marcato a Israele.
Le parole di Rufián, benché dure, riflettono una crescente frustrazione e indignazione in ampi settori della società civile e politica europea di fronte alla devastazione a Gaza e al numero crescente di vittime civili, in particolare bambini.
Il suo intervento ha riacceso il dibattito sulla libertà di espressione in parlamento e sul ruolo dei rappresentanti politici nel denunciare apertamente quelle che percepiscono come gravi violazioni dei diritti umani.
Questo discorso non è solo un atto di denuncia, ma un tentativo di scuotere le coscienze, richiamando l'attenzione sulla necessità di una risposta ferma e morale di fronte a ciò che molti, come Rufián, definiscono una catastrofe umanitaria senza precedenti.
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