Piero Pelù sfida La Russa e sventola la bandiera della Palestina sul palco del concerto della CGIL.
Piero Pelù ha trasformato il palco del concerto della CGIL in un'arena di contestazione politica, lanciando frecciate dirette al Presidente del Senato, Ignazio La Russa, e manifestando solidarietà alla causa palestinese.
La serata, che doveva essere una celebrazione musicale, si è trasformata in un evento di forte impatto politico grazie al carisma e alla verve del rocker fiorentino.
Pelù, noto per il suo impegno sociale e politico, non ha esitato a esprimere il suo dissenso nei confronti delle recenti dichiarazioni di La Russa riguardo ai referendum.
"Se uno che ha i busti di Mussolini in casa mi dice di non andare al voto, io ci vado a votare i referendum, eccome se ci vado!"
ha tuonato Pelù, riferendosi alla collezione di cimeli fascisti del Presidente del Senato.
"Ognuno è libero di votare quel che gli pare, però ci deve andare in un momento in cui c’è lo sfascio generale della democrazia in Italia, ogni giorno viene fatta a pezzi".
L'attacco frontale di Pelù ha scatenato l'entusiasmo del pubblico, che ha applaudito e sostenuto le sue parole.
Pelù ha sottolineato l'importanza del voto in un momento di fragilità democratica, invitando i presenti a partecipare attivamente alla vita politica del paese.
Ma non è finita qui. Pelù ha poi estratto una bandiera della Palestina, sventolandola con orgoglio e annunciando che l'avrebbe appesa alla finestra di casa sua.
Il gesto, carico di significato, ha voluto essere un segnale di solidarietà nei confronti del popolo palestinese, in un momento di forte tensione internazionale.
La performance di Pelù è stata accolta con grande partecipazione dal pubblico, che ha mostrato di condividere le sue posizioni politiche.
La serata si è conclusa con un'ovazione, confermando Pelù come una voce influente e coraggiosa nel panorama musicale e politico italiano.
Commenti