Dirottati 1,7 Miliardi destinati alle Strade: Scatta l'Allarme nelle Regioni. Tutti Contro Salvini specialmente la Lega veneta.
Solo Salvini può essere capace di mettere tutti d'accordo .... Contro di lui.... "Capolavoro".
Un "capolavoro" amaro, così viene definito da molti l'ultima mossa del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
Con un tratto di penna nel recente decreto Infrastrutture, sono stati dirottati ben 1,7 miliardi di euro originariamente destinati alla manutenzione stradale su scala nazionale.
Una decisione che sta già sollevando un'ondata di proteste e che, secondo le previsioni, porterà al blocco o alla mancata realizzazione di numerosi cantieri vitali per la sicurezza e la viabilità del Paese.
L'operazione, che ha il sapore di un "sacrificio" sull'altare di altre priorità ministeriali, giunge in un momento di forte dibattito sulle infrastrutture.
Mentre il Governo insiste sulla necessità di sbloccare grandi opere, tra cui spicca la discussa costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, la scelta di tagliare fondi essenziali per la rete stradale esistente appare a molti come un paradosso.
Le critiche si concentrano proprio su questa discrepanza: da un lato, ingenti risorse e uno sforzo politico significativo per un progetto divisivo come il Ponte, dall'altro, la privazione di finanziamenti per la manutenzione ordinaria e straordinaria di strade già in condizioni precarie. Alcuni osservatori sollevano anche dubbi sull'aggiramento del codice antimafia, tema spesso evocato in concomitanza con grandi opere infrastrutturali.
La vicenda dei tagli alle strade è destinata a rimanere al centro del dibattito politico per le prossime settimane, con le opposizioni pronte a cavalcare l'onda del malcontento e le amministrazioni locali a cercare soluzioni per sopperire alla mancanza di fondi.
Il "capolavoro" di Salvini, insomma, rischia di trasformarsi in un boomerang politico dalle conseguenze ancora tutte da scoprire.
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