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"FACCIAMO CHIAREZZA!": Il Sindaco di Mola Sbotta Contro la Disinformazione Locale

 


Il Sindaco ha espresso il proprio disappunto per quella che definisce una tendenza sistematica e priva di fondamenta.


Un acceso botta e risposta si è consumato, a Mola di Bari, nelle ultime ore a seguito di alcune segnalazioni apparse su organi di informazione locale, definite dal Sindaco come "attacchi gratuiti" e "disinformazione". 
Al centro della polemica, un intervento di manutenzione straordinaria da parte di Enel presso l'Infopoint Turistico, situato nei locali dell'ex Capitaneria di Porto.

La nota ufficiale del Comune chiariva che i lavori, necessari per la sostituzione di un cavo di alimentazione e il passaggio da fornitura monofase a trifase, erano stati richiesti dall'amministrazione stessa. 

Le piastrelle rimosse dalla facciata, come evidenziato in una foto diffusa, erano una temporanea necessità per accedere ai cavi elettrici e sarebbero state regolarmente riposizionate al termine dell'intervento. 

Un "normale intervento tecnico, programmato", secondo quanto dichiarato dal Sindaco Giuseppe Colonna.
Tuttavia, la reazione di un "certo media locale" ha innescato la dura presa di posizione del primo cittadino, culminata in un post dal titolo eloquente: "FACCIAMO CHIAREZZA!". 

Ovviamente non ci si riferisce a Manciolandia, ma ad altri che non sono nuovi a ricevere accuse di questo genere.

Colonna ha espresso il proprio disappunto per quella che definisce una tendenza a "gridare al 'disastro' e allo 'sfascio'", diffondendo "un messaggio completamente falso" e alimentando "la solita ondata di indignazione e odio ingiustificato".

"Io, come sempre, ci metto la faccia. Ogni giorno," ha dichiarato il Sindaco, sottolineando la sbandierata trasparenza dell'amministrazione e invitando chi critica ad informarsi adeguatamente prima di esprimere giudizi.

La veemente reazione del Primo cittadino non si è limitata al solo episodio dell'Infopoint. 
Nel suo lungo sfogo, ha elencato una serie di recenti "attacchi mediatici" che ritiene infondati e dannosi per l'immagine della città e per il lavoro svolto dall'amministrazione e da altri soggetti attivi sul territorio:

 * Lavori di Dragaggio del Porto: 
Definiti come una "mangiatoia" con "insinuazioni indegne e offensive". 
Il Sindaco ha ribadito la serietà dell'intervento e di chi vi lavora.

 * Interventi sul Lungomare: 
Etichettati come "una risposta allo sversamento fognario", quando in realtà fanno parte di un piano più ampio di potenziamento delle reti idriche da parte di Acquedotto Pugliese, di cui il Comune aveva già fornito ampia informazione.

 * Accuse alle Associazioni Locali: 
Tacciate di ricevere "mance elettorali" senza alcuna prova, gettando discredito su realtà che operano per il bene comune.

 * Attacchi a una Radio Locale: 
Criticata per aver dato spazio a tutte le forze del Consiglio Comunale su temi di interesse generale, promuovendo un confronto aperto con la cittadinanza.

 * Accuse al Consigliere Sportelli: 
Coinvolto in un presunto "conflitto di interesse" per un procedimento gestionale riguardante una società di cui è dipendente, accusa ritenuta infondata sia a livello normativo che personale.

Il Sindaco ha concluso il suo intervento con un interrogativo retorico: "Serve davvero ricordare ogni volta che dietro ogni intervento ci sono persone, regole, impegni, trasparenza? 
E fino a quando dovremo difenderci da narrazioni costruite per distruggere, non per informare, in pieno spregio delle elementari regole del Codice Deontologico dei giornalisti?".

Il messaggio è chiaro: l'amministrazione comunale si sente vittima di una campagna di disinformazione orchestrata ad hoc.

Le motivazioni?
Beh un certo tipo di discorso potrebbe portare ad alcune conclusioni sottintese, tipo ... 
da un palcoscenico virtuale,  l'impatto di alcune parole, intrise di amarezza e sarcasmo, è ben reale.

Lo "Scaccia piccioni" mediatico diventa così un personaggio quasi immaginario, un dispensatore seriale di critiche al vetriolo, ma porta i suoi effetti nella realtà degli altri.

Ogni storia di successo altrui viene vivisezionata, smontata, ridotta a un mero colpo di fortuna o, peggio, a un'ingiustizia, oppure è semplicemente falsa.
I suoi post e commenti sono intrisi di un sottile veleno, insinuando dubbi, sminuendo meriti, alimentando la cultura del sospetto e del "dietro le quinte" negativo.

Potremmo immaginarlo commentare l'apertura di una nuova attività fiorente con frasi del tipo: "Vediamo quanto dura, tanto sappiamo tutti come vanno a finire queste cose in Italia...". 
Oppure, di fronte a un premio vinto da qualcuno: "Ah, certo, sicuramente avrà avuto le giuste 'conoscenze'". 

Possiamo dire che ogni traguardo altrui è per lui una ferita aperta, un promemoria costante del suo personale fallimento?
Può essere, ma questo non giustifica.

Se le cose stanno veramente così, allora il suo unico scopo sembra essere quello di abbassare il livello, di portare gli altri al suo stesso piano di frustrazione. 
In un certo senso, cerca una sorta di "vendetta" sociale, un modo per far sentire gli altri meno "vincenti" e lui meno "perdente".

Questo personaggio, lo "Scaccia piccioni" mediatico, insomma, da quello che se ne deduce tra la risposta del sindaco e l'interazione di alcuni cittadini, incarna un lato oscuro della società contemporanea, dove la frustrazione individuale può trovare un'eco amplificata dai media, contribuendo a un clima di negatività e sfiducia. 
È un monito sui pericoli dell'invidia e su come il fallimento personale, se non elaborato, possa trasformarsi in un'arma mediatica contro il successo altrui. 

Sarà davvero così?
Ovviamente i punti di vista sono contrapposti.

Il Sindaco, ad ogni modo, ha ribadito con forza che "chi cerca lo scandalo a tutti i costi, lo troverà sempre", ma ha sottolineato che questo non è giornalismo, bensì "disinformazione", e chi la alimenta ne è pienamente responsabile.

La vicenda solleva ancora una volta il delicato tema del rapporto tra informazione locale, amministrazione pubblica e percezione dei cittadini. 
Resta da vedere se questo acceso confronto porterà ad un cambiamento nel tono e nei contenuti dell'informazione locale o se la polemica continuerà ad infiammare il dibattito cittadino.

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