Formigli a Meloni: "Una lezione di giornalismo e resistenza"
Il giornalista di La 7 sottolinea come, dove lavora, le scalette se le scrivono da soli. "Ci provi con il TG1".
La recente puntata di "PiazzaPulita", il talk show di La7 condotto da Corrado Formigli, ha assunto i toni di una vera e propria lezione di giornalismo, con il conduttore che si è rivolto direttamente alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Il suo intervento è arrivato pochi giorni dopo una lettera della premier pubblicata in occasione del quinto anniversario del quotidiano “Domani”, in cui Meloni ha espresso la sua visione di un'informazione ideale.
Formigli ha usato quelle parole per porre domande dirette e sollevare critiche taglienti, difendendo l'autonomia della stampa in un momento di crescente tensione politica.
La seconda obiezione sollevata è sulla distinzione tra informazione e propaganda. Formigli ha chiesto retoricamente chi debba decidere la linea di demarcazione: i partiti politici o i lettori e telespettatori.
Ha suggerito che, se la Meloni desidera un giornalismo che non faccia propaganda, dovrebbe permettere al pubblico di giudicare autonomamente.
Ha poi messo in evidenza un’altra apparente contraddizione: la Presidente del Consiglio si è sottratta alle domande dei giornalisti per un lungo periodo, oltre 250 giorni, un comportamento che Formigli ha definito di "scarso aiuto" all'informazione che lei stessa vorrebbe.
Formigli ha poi smontato la logica usata dai critici, secondo cui il mancato trattamento di un argomento equivarrebbe a gioirne.
Con un paragone forte, ha ricordato l'assalto neofascista alla sede della CGIL il 9 ottobre 2021. In quell'occasione, la Meloni non si pronunciò immediatamente sulla matrice politica dell'atto, ma Formigli ha sottolineato che nessuno si è mai sognato di insinuare che lei avesse esultato per l'accaduto.
"Noi non lo faremmo mai," ha concluso, offrendo una potente lezione di etica giornalistica e resistenza contro le accuse di faziosità.
In sintesi, il monologo di Formigli è stato un chiaro manifesto a difesa dell'autonomia e dell'integrità del giornalismo, un promemoria sul fatto che i media non sono al servizio dei partiti politici, ma hanno il dovere di informare i cittadini in modo critico e indipendente.
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