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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Genova, Capitale di Civiltà e Resistenza: Portuali e Cittadini Uniti Bloccano una Nave della Compagnia Israeliana ZIM.



La Resistenza in azione 

Nonostante i tentativi di minimizzare e delegittimare le proteste contro la tragedia in corso a Gaza, la reazione del popolo italiano si dimostra forte e in controtendenza rispetto alle posizioni del governo e dei media. 
In questo scenario, Genova si conferma un simbolo potente di umanità e partecipazione, dando lezioni di civiltà e di "Politica" con la P maiuscola.

​Un Fiume Umano per la Palestina

​La città ligure ha ospitato la sua terza imponente manifestazione per Gaza, e anziché affievolirsi, la partecipazione è in costante crescita. 

Un fiume umano in marcia dalla sede di Music for Peace fino a Piazza Matteotti, la cui lunghezza rendeva impossibile vederne l'inizio e la fine. 

L'immagine di questa folla smentisce qualsiasi etichetta denigratoria come quella di "pericolosi Pro Pal": in piazza c'erano portuali, lavoratori, famiglie, anziani e bambini, a dimostrazione della trasversalità dell'impegno. 

A sventolare la bandiera palestinese c'era anche un bimbo in braccio al papà, segno che la sensibilità per la causa travalica le generazioni. Lo striscione principale recitava in modo inequivocabile: "Stop Genocidio".

​L'Azione che Blocca i Traffici: I Camalli in Testa alla Resistenza

​Ma la dimostrazione di Genova non si è fermata alla solidarietà e alla partecipazione; è passata all'azione concreta

Al culmine della fiaccolata, si è diffusa la notizia del prossimo carico di una nave della compagnia israeliana Zim, che avrebbe dovuto imbarcare 10 container di materiale esplosivo destinato a Israele.

​I camalli del CALP (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali) hanno immediatamente abbandonato il corteo principale e si sono diretti verso il Ponte Etiopia con l'intento di bloccare l'operazione. 

Sono stati subito affiancati da almeno un centinaio di manifestanti, in gran parte studenti, che li hanno "scortati" e supportati entrando con loro nell'area portuale al grido di "Free Palestine"

All'esterno del varco, presidiato dalle forze dell'ordine, si sono radunati in appoggio almeno altri duemila manifestanti.

​Formando una catena umana, i portuali hanno fisicamente impedito il carico dei container. 
La loro resistenza ha avuto successo: al megafono è stato annunciato che la merce era stata bloccata e che la nave israeliana, rimasta vuota e con le luci spente, è stata infine costretta ad abbandonare il porto tra gli applausi dei genovesi.

​Ulteriori Azioni e Contesto

​Questo gesto non è un evento isolato, ma si inserisce in un più ampio quadro di mobilitazione nei porti italiani contro il traffico di armi destinate alle aree di conflitto.

​Notizie recenti, come quelle emerse in occasione di altre proteste a Genova (ad esempio, contro la nave saudita Bahri Yanbu o in generale contro le navi della Zim), confermano come i portuali liguri e sindacati come l'USB (Unione Sindacale di Base) e la Filt Cgil siano in prima linea nel denunciare e contrastare l'imbarco di materiale bellico, sollevando questioni etiche, di sicurezza e di potenziale violazione della Legge 185/90, che regola il transito di armi. 

L'obiettivo dichiarato è quello di impedire che i porti italiani si trasformino in "hub militari" e piattaforme logistiche di guerra, promuovendo invece l'ideale di "porti di pace".

​La Resistenza in Azione

​L'azione dei camalli e dei cittadini genovesi è stata definita con un nome preciso: RESISTENZA

Gli abitanti della città ligure hanno offerto una lezione morale e pratica a tutta l'Italia su come agire concretamente contro ciò che viene percepito come un'ingiustizia e una complicità nei confronti del genocidio in corso, conquistando una grande vittoria civica e operaia.

​Questo video mostra la manifestazione congiunta di portuali e attivisti a Genova:👇🏼

 Genoa Port Strike: Italian Dockworkers, Activists Demonstrate Against Arms Shipments to Gaza

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© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

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