Una delle navi colpita da un drone, ma la missione umanitaria non si ferma, nonostante l'odio online.
Ci eravamo lasciati sull'argomento, con
Uno dei "capitoli" che sto dedicando alla Global Sumud Flotilla,
Tutto il mondo continua a seguire le vicende della 👇🏼
Una di quelle iniziative che si sostituisce all'immobilismo istituzionale scandaloso e vergognoso di molte Nazioni.
Il governo criminale dello stato ebraico, o meglio degli occupanti della Palestina si era già espresso in merito:👇🏼
Ma questo non dovrebbe mettere freno a quello che si è organizzato.
Certo, la situazione, per certi versi,
è surreale:👇🏼
Il capitolo che invece scriviamo oggi ha del drammatico ed inizia quando la quiete del mare tunisino viene squarciata da un boato.
A bordo della nave principale della Global Sumud Flotilla, l'equipaggio, compresa Greta Thunberg, si sveglia di soprassalto.
Il ponte prende fuoco.
Non è un incidente, ma un attacco deliberato.
Le autorità tunisine tentano di negare, parlando di un malfunzionamento dei giubbotti di salvataggio, ma le immagini registrate da un'altra nave sono inequivocabili: un drone militare ha colpito l'imbarcazione, che ha preso fuoco immediatamente.
Fortunatamente, nessuno si ferisce e l'incendio viene subito domato.
"Non è stato un incendio casuale," dichiara il movimento Movement to Gaza.
"È un atto intimidatorio in piena regola da parte di uno Stato terrorista, che dimostra quanto Israele tema una missione di pace e solidarietà. Ma se pensano di fermarci così, si sbagliano di grosso."
A Tunisi, la relatrice dell'ONU per i territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, sale a bordo della nave per abbracciare Greta Thunberg. Due donne straordinarie, due generazioni unite nella lotta per un mondo migliore.
I volontari a bordo sono scossi, ma la loro determinazione è incrollabile. “La nostra missione umanitaria non si ferma e non sarà influenzata da alcuna minaccia.
La Tunisia è un paese sovrano e noi rifiutiamo ogni assalto al suo territorio.
I nostri occhi sono puntati su Gaza.”
Mentre leggo i commenti online, provo un profondo senso di vergogna. "Ben gli sta," "Sono i cannoni che vi siete fumati," "Ai lavori forzati." Centinaia, migliaia di insulti, risatine e auguri di morte di fronte all'aggressione subita da uomini e donne che rischiano la vita per portare aiuti. Qualcosa di vergognoso, ma i coglioni esistono ad ogni latitudine.
Gentaglia che ha perso ogni traccia di umanità, rimanendo al grado zero dell'ignoranza.
La Global Sumud Flotilla combatte una battaglia di civiltà su tre fronti: contro uno Stato genocida, contro il silenzio complice dei governi, e contro la miseria umana di chi gioisce davanti alla sofferenza altrui.
La mia solidarietà va a tutti loro, costretti a lottare su ogni fronte.
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