Il braccio di ferro sulla discarica Martucci: Un tira e molla infinito. L'associazione Chiudiamo la discarica tra preoccupazioni e l'ottenimento del rinvio dell'udienza.
La perenne ombra di una Spada di Damocle
Il destino della discarica Martucci resta appeso a un filo, tra udienze rinviate, promesse di nuovi incontri e l'assenza della politica. L'associazione "Chiudiamo la discarica Martucci" ha sollevato nuovamente la questione, mettendo in luce le complessità e le criticità di una vicenda che si trascina da anni, con un impatto costante sulla vita dei cittadini.
Il sito, che ha una storia di oltre 40 anni, è stato oggetto di dibattiti, indagini e proteste. Nonostante le promesse politiche e le disposizioni del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti che ne prevedono la chiusura entro il 31 dicembre 2025, il rischio di un disastro ambientale rimane, come dimostrato da recenti incendi e dall'inquinamento delle falde acquifere.
Il punto centrale della questione è il contrasto tra la volontà politica e le scadenze legali.
Una recente audizione presso la V Commissione Ambiente della Regione Puglia ha gettato nuova luce sulla situazione, sebbene non abbia portato a conclusioni definitive.
L'associazione ha espresso le proprie preoccupazioni ai dirigenti di AGER (Agenzia Territoriale della Regione Puglia per la gestione dei rifiuti) e ARPA (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell'Ambiente). L'obiettivo era ottenere risposte chiare sui tempi e le modalità di chiusura del lotto 2 e sugli interventi di ripristino ambientale e gestione del percolato per il lotto 3.
Durante l'audizione, sono stati affrontati diversi temi spinosi:
- Chiusura del lotto 2: Il neo-direttore di ARPA, Angelo Pansini, ha confermato la validità delle osservazioni dell'associazione, dichiarando che l'ente è pronto a procedere con la chiusura del lotto 2 non appena riceverà le disposizioni necessarie dal governo regionale. Ha però sottolineato che la complessità dell'impianto rende possibile solo una chiusura parziale del contratto, con i costi che ricadrebbero sui conferitori. L'associazione ha ribattuto che, a suo avviso, esistono i presupposti per la rescissione totale del contratto, una richiesta avanzata già nel 2018.
- Criticità del lotto 3: Vincenzo Campanaro, direttore scientifico dell'ARPA, ha posto l'attenzione sull'estrema urgenza degli interventi sul lotto 3, in particolare per l'allontanamento del percolato. Ha definito il progetto presentato dal Comune di Conversano come "assolutamente inadeguato" e ha ribadito la necessità di agire "bene e presto". La preoccupazione maggiore riguarda la presenza di percolato nei pozzi di biogas, rendendo indispensabile la creazione di nuovi sistemi di estrazione.
- Il dilemma sul danno ambientale: Un altro punto di scontro ha riguardato la valutazione del danno ambientale. L'associazione ha richiamato la sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea sul principio di precauzione e ha contestato la relazione ISPRA del 2021 citata da Campanaro, la quale non ravvisava un "danno ambientale in questo momento". L'associazione ha invece fatto riferimento a un documento ISPRA del novembre 2023, che segnala la presenza di contaminanti nelle acque sotterranee e altre criticità, richiedendo esplicitamente l'attuazione di bonifiche mirate. L'associazione ha annunciato che chiederà formalmente il riconoscimento del danno ambientale.
A complicare ulteriormente il quadro si aggiunge il rinvio, a data da destinarsi, dell'udienza presso il Consiglio di Stato.
L'udienza riguardava il ricorso presentato dal GRIG (Gruppo d'Intervento Giuridico), al quale si è unito il Comune di Conversano, per chiedere lo stralcio del sito Martucci dal Piano regionale dei rifiuti.
Questo rinvio, definito "significativo" ed un risultato dall'associazione, mantiene viva la speranza di sviluppi imminenti da parte della Regione.
Le recenti vicende confermano che la discarica Martucci rimane una ferita aperta, con una soluzione definitiva che appare ancora lontana.
Nonostante gli sforzi dell'associazione e la disponibilità degli organismi tecnici, l'assenza di un'azione politica decisa continua a impedire un passo in avanti.
La spada di Damocle sul sito non accenna a dissolversi, lasciando i cittadini in un'attesa estenuante e preoccupata.
Il prossimo appuntamento in Commissione Regionale, sarà l'ennesima occasione per pretendere chiarezza e impegni concreti.
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