Il Ministro Giuli contro Cucciari e Germano: la Cultura sotto attacco?
Siamo alla frutta .... "La cultura è un'altra cosa".
Se dobbiamo ricorrere ad una espressione nota, usata come tormentone da Toti e Tata alias Emilio Solfrizzi ed Antonio Stornaiolo in uno dei fortunatissimo programmi televisivo di qualche anno fa, qualcuno potrebbe dire che siamo alla frutta.
Invece mai come in questo momento "la cultura è un'altra cosa" quando come interlocutore c'è chi dovrebbe rappresentarla ed invece se la prende con esponenti del panorama artistico italiano.
Il fatto che usi l'espressione, tra le altre cose, di due artisti che buona parte della loro carriera la trascorrono e fare satira e comicità, non è assolutamente un caso.
Il Ministro della Cultura, Gennaro Giuli, ha scatenato una bufera di polemiche con le sue recenti dichiarazioni, prendendo di mira la comica Geppi Cucciari e l'attore Elio Germano. Le sue parole, rilasciate a due giorni dalla cerimonia dei David di Donatello, hanno sollevato un'ondata di indignazione nel mondo dello spettacolo e della cultura.
Ne avevamo parlato in precedenti articoli e non so se la reazione del politico (o presunto tale) diano state tali perché specialmente per quanto riguarda Germano ha visto lo spettro di Berlinguer.
Tutto è iniziato con la reazione stizzita del Ministro alle battute satiriche di Geppi Cucciari durante la premiazione. "La sinistra un tempo aveva intellettuali, poi influencer, ora solo comici", ha dichiarato Giuli, sminuendo il ruolo della satira e dell'umorismo nel dibattito culturale.
Ma non si è fermato qui. Il Ministro ha poi rivolto un attacco diretto a Elio Germano, uno degli attori più apprezzati del panorama italiano, definendolo "espressione di una minoranza rumorosa che ha voce anche nei luoghi simbolici più alti della Repubblica".
Questa affermazione, percepita come un tentativo di silenziare le voci critiche, ha suscitato forte disapprovazione.
Giuli ha inoltre cercato di giustificare le sue azioni, sostenendo che il suo ministero sta operando una "riconfigurazione" del mondo del cinema, e che le critiche mosse da Cucciari e Germano sono solo una reazione a questa operazione.
La situazione rimane tesa, con il mondo della cultura in attesa di ulteriori sviluppi.
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