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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

La Russa e l'appello all'astensione: un'ombra sulla democrazia.



Del resto si sa che fascisti e democrazia non vanno d'accordo, peccato che stiamo parlando della seconda carica di uno Stato che si definisce democratico.


Le dichiarazioni del Presidente del Senato, Ignazio Benito Maria La Russa, durante un evento di Fratelli d'Italia a Firenze, hanno sollevato un'ondata di polemiche e preoccupazioni. 
La Russa ha affermato di voler fare "propaganda affinché la gente se ne stia a casa l'8 e 9 giugno", in riferimento ai prossimi referendum.

Tali parole, pronunciate dalla seconda carica dello Stato, rappresentano un'anomalia istituzionale di notevole gravità. 
La posizione di La Russa, in quanto Presidente del Senato, dovrebbe garantirgli un ruolo di superpartes, un garante dell'equilibrio istituzionale. 
Invece, la sua dichiarazione sembra tradire un intento di parte, volto a influenzare l'esito elettorale attraverso l'astensione.

In un contesto storico caratterizzato da una crescente disaffezione verso la politica e da un calo dell'affluenza alle urne, l'appello all'astensione assume una connotazione particolarmente allarmante. 
La democrazia si fonda sulla partecipazione attiva dei cittadini, e qualsiasi tentativo di scoraggiarla mina le basi stesse del sistema.

Le reazioni non si sono fatte attendere, con numerose voci che hanno denunciato la gravità delle affermazioni di La Russa. 
L'opposizione ha parlato di un "attacco alla democrazia", sottolineando come un rappresentante delle istituzioni non possa permettersi di promuovere l'astensione.

Le parole di La Russa sembrano confermare una certa visione della democrazia, dove la partecipazione popolare è vista come un ostacolo piuttosto che come un valore. 
Tale visione è in contrasto con i principi fondamentali della nostra Repubblica, che si fonda sulla sovranità popolare.

L'auspicio è che le dichiarazioni di La Russa abbiano un effetto contrario a quello desiderato, spingendo gli indecisi a recarsi alle urne e a esprimere il proprio voto. 
In un momento storico cruciale per l'Europa e per l'Italia, è fondamentale riaffermare il valore della partecipazione democratica e respingere qualsiasi tentativo di minarne l'integrità.

Le parole di La Russa riaprono il dibattito sulla qualità della democrazia in Italia e sul ruolo delle istituzioni.

L'opposizione ha reagito con forza, denunciando un tentativo di manipolazione del voto. 
Sarà interessante osservare come si svilupperà il dibattito politico nelle prossime settimane.

Non è la prima volta che esponenti politici italiani sono accusati di comportamenti che minano la democrazia. 
Questo episodio si inserisce in un contesto di crescente polarizzazione politica.

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© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

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