Napoli: Procura archivia denuncia contro ristoratrice solidale con Gaza. "Nessun reato, solo umanità"
La lite alla Taverna a Santa Chiara
Ottime notizie giungono da Napoli: la Procura ha chiesto l'archiviazione della denuncia presentata da due turisti israeliani nei confronti di Nives Monda, la ristoratrice della Taverna Santa Chiara finita al centro di una tempesta mediatica per aver espresso solidarietà al popolo palestinese.
Secondo gli inquirenti, non sussiste alcun reato, né tantomeno odio o antisemitismo nell'operato della signora Monda.
Ora spetterà al giudice pronunciarsi definitivamente sull'archiviazione.
La vicenda, che ha infiammato il dibattito pubblico nelle scorse settimane, aveva visto la ristoratrice napoletana accusata di aver cacciato dal suo locale i due turisti in quanto israeliani. Una ricostruzione dei fatti che fin da subito era apparsa distorta a molti, come confermato ora dall'esito delle indagini.
Secondo quanto emerso, la signora Monda, dopo aver ascoltato i due turisti esprimere sostegno alle azioni militari israeliane a Gaza, aveva espresso la sua condanna per il conflitto e per le gravi perdite di vite civili palestinesi.
La vicenda, che ha infiammato il dibattito pubblico nelle scorse settimane, aveva visto la ristoratrice napoletana accusata di aver cacciato dal suo locale i due turisti in quanto israeliani. Una ricostruzione dei fatti che fin da subito era apparsa distorta a molti, come confermato ora dall'esito delle indagini.
Secondo quanto emerso, la signora Monda, dopo aver ascoltato i due turisti esprimere sostegno alle azioni militari israeliane a Gaza, aveva espresso la sua condanna per il conflitto e per le gravi perdite di vite civili palestinesi.
A quel punto, i due turisti avrebbero iniziato a filmarla, insultandola e accusandola di antisemitismo e sostegno al terrorismo.
Solo in seguito a questo comportamento, la ristoratrice li avrebbe invitati ad allontanarsi dal locale.
La Procura di Napoli, evidentemente, ha ritenuto fondata la versione della signora Monda, riconoscendo la sua condanna come una presa di posizione politica contro le operazioni militari e non come un atto di discriminazione basato sulla nazionalità o sulla religione.
La Procura di Napoli, evidentemente, ha ritenuto fondata la versione della signora Monda, riconoscendo la sua condanna come una presa di posizione politica contro le operazioni militari e non come un atto di discriminazione basato sulla nazionalità o sulla religione.
Un precedente simile avvenuto a Bari aveva già fatto presagire un esito positivo per la ristoratrice napoletana.
La notizia dell'archiviazione giunge come una boccata d'ossigeno per Nives Monda, che ha subito un vero e proprio linciaggio mediatico e una valanga di recensioni negative online.
La notizia dell'archiviazione giunge come una boccata d'ossigeno per Nives Monda, che ha subito un vero e proprio linciaggio mediatico e una valanga di recensioni negative online.
In molti si erano schierati con lei fin da subito, denunciando l'utilizzo strumentale dell'accusa di antisemitismo per silenziare le voci critiche nei confronti della politica israeliana.
La stessa Nives Monda, in un'intervista rilasciata al quotidiano "Domani", aveva dichiarato con fermezza: "Non mi pentirò delle mie parole.
La stessa Nives Monda, in un'intervista rilasciata al quotidiano "Domani", aveva dichiarato con fermezza: "Non mi pentirò delle mie parole.
Non ho avuto nessuna reazione scomposta, ho solo invitato le persone a uscire perché urlavano e nel mio locale c’era gente.
Mi hanno accusato di antisemitismo, di terrorismo ma io non lo sono affatto, il mio passato e il mio presente parlano.
Dal mio ristorante passano tutti, amici ebrei e non, sono antisionista e antiapartheid, non ritratto le mie posizioni."
La ristoratrice non si è limitata a difendersi, ma ha anche deciso di passare al contrattacco, denunciando sia i due turisti per diffamazione e insulti, sia le centinaia di "odiatori" che l'hanno bersagliata online con messaggi di odio e minacce, augurandole persino "morte e stupri".
Questa vicenda mette in luce ancora una volta la pericolosa tendenza a equiparare l'antisionismo all'antisemitismo, un'equazione che rischia di delegittimare la critica alle politiche del governo israeliano e di sminuire la gravità del vero antisemitismo.
La solidarietà nei confronti di Nives Monda non si è fatta attendere, con un vero e proprio "pellegrinaggio" di persone che si sono recate alla sua Taverna Santa Chiara per esprimere il loro sostegno e apprezzamento per il suo coraggio e la sua umanità.
La ristoratrice non si è limitata a difendersi, ma ha anche deciso di passare al contrattacco, denunciando sia i due turisti per diffamazione e insulti, sia le centinaia di "odiatori" che l'hanno bersagliata online con messaggi di odio e minacce, augurandole persino "morte e stupri".
Questa vicenda mette in luce ancora una volta la pericolosa tendenza a equiparare l'antisionismo all'antisemitismo, un'equazione che rischia di delegittimare la critica alle politiche del governo israeliano e di sminuire la gravità del vero antisemitismo.
La solidarietà nei confronti di Nives Monda non si è fatta attendere, con un vero e proprio "pellegrinaggio" di persone che si sono recate alla sua Taverna Santa Chiara per esprimere il loro sostegno e apprezzamento per il suo coraggio e la sua umanità.
Un segnale importante che dimostra come la sensibilità verso la causa palestinese e la condanna delle ingiustizie siano sentimenti profondamente radicati in una parte significativa della società civile.
Ora, in attesa della decisione definitiva del giudice, resta l'amaro in bocca per la violenza e l'odio riversati ingiustamente sulla signora Monda.
Ora, in attesa della decisione definitiva del giudice, resta l'amaro in bocca per la violenza e l'odio riversati ingiustamente sulla signora Monda.
Una domanda sorge spontanea: chi la ripagherà per questa gogna mediatica?
E soprattutto, questa vicenda servirà da monito per un dibattito più sereno e rispettoso, che sappia distinguere tra critica politica e vero e proprio odio razziale?
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