Trump e la Guerra alla Scienza: Tagli, Consiglieri Controversi e Dazi sui Farmaci.
Diventeremo tutti terrapiattisti?
Il presidente Donald Trump ha scatenato una serie di polemiche con le sue recenti decisioni in materia di scienza e sanità.
Le sue azioni, che includono tagli drastici ai finanziamenti per la ricerca, nomine controverse e politiche commerciali aggressive, hanno sollevato preoccupazioni sulla direzione che il Paese sta prendendo in termini di progresso scientifico e preparazione alle pandemie.
Diciamo che per trasformare cittadini in sudditi e per fare un po' "quel che cazzo pare" ad un uomo che vuole governare "in tranquillità, promuovere ignoranza è la via migliore.
Ma il presidente USA ce la sta mettendo veramente tutta per dimostrare di essere più ignorante delle sue decisioni stesse.
Uno dei punti più controversi è stato il taglio dei fondi destinati a istituzioni di ricerca di prestigio come Harvard.
A peggiorare la situazione, Trump ha nominato Steven J. Hatfill come consigliere speciale per la prevenzione delle pandemie. Hatfill è noto per aver promosso l'idrossiclorochina come cura per il COVID-19, una teoria che è stata ampiamente screditata dalla comunità scientifica.
Questa nomina ha sollevato interrogativi sulla competenza e sull'affidabilità dei consiglieri di Trump in materia di sanità pubblica.
Alla fine ci convertiremo tutti al terrapiattismo e rinunceremo per sempre ad ogni forma di cognizione e di intelligenza?
La direzione che si auspica chi vuole comandare indisturbata è proprio quella.
Inoltre, il presidente ha annunciato una nuova serie di dazi sui farmaci importati.
Questa politica, secondo gli esperti, potrebbe portare a un aumento dei prezzi dei medicinali e a una riduzione dell'accesso alle cure per molti americani.
Le decisioni di Trump hanno generato un acceso dibattito negli USA, ma anche nel resto del mondo.
La comunità scientifica e medica è in allarme, temendo che queste politiche possano ostacolare il progresso scientifico e mettere a rischio la salute pubblica.
Molti si chiedono se queste decisioni segnino l'inizio di un "nuovo Medioevo", in cui la scienza e la ragione vengono messe da parte a favore di ideologie politiche.
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