Questa giornata di Serie A è stata un concentrato di forti emozioni, ribaltamenti di fronte, polemiche e, soprattutto, ha premiato il cinismo e il carattere delle squadre più solide.
🔝 In Vetta: Roma Solida, Milan Cinico
La Roma ha consolidato la sua leadership vincendo in trasferta contro la Cremonese (3-1), superando le difficoltà iniziali e dilagando nella ripresa. Subito dietro, il Milan ha dimostrato un pragmatismo glaciale nel derby contro l'Inter (1-0), vincendo grazie a un episodio e capitalizzando la sfortuna degli avversari (due pali e un rigore sbagliato).
✨ Le Sorprese e le Lezioni di Calcio
Il risultato più clamoroso è stato il tracollo del Torino in casa, travolto da uno straripante Como di Fàbregas (1-5), che ha rilanciato con forza le sue ambizioni europee con una prestazione sontuosa e un attacco inarrestabile.
Il Bologna ha confermato il suo momento positivo con un netto 3-0 sull'Udinese, superando un rigore fallito nel primo tempo per dilagare grazie a una doppietta lampo di Pobega.
💔 Lotte Pirotecniche e Amarezze Finali
Non sono mancati i pareggi ad alta tensione. Il match tra Fiorentina e Juventus si è concluso 1-1 in un clima infuocato e segnato da episodi arbitrali controversi e, purtroppo, da intollerabili cori razzisti contro Vlahovic.
Infine, Cagliari e Genoa hanno dato vita a una battaglia folle, ricca di gol e continui capovolgimenti di fronte, terminata con un pirotecnico 3-3, che ha lasciato l'amaro in bocca a entrambe le difese. Anche il pareggio strappato dal Sassuolo in extremis contro il Pisa (2-2) è stato un duro colpo per i toscani che hanno visto sfumare i tre punti al 95°.
In sintesi, una giornata che non ha lesinato spettacolo, ma ha anche messo in luce la necessità di concretezza e solidità mentale per primeggiare in questo campionato.
Ma adesso vediamo tutte le gare nel dettaglio e conseguenti classifiche: 👇🏼
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Fiorentina-Juventus 1-1
FIORENTINA (3-5-2): De Gea, Pongracic, Marì, Ranieri (37' st Viti), Dodo (1' st Fortini), Mandragora, Fagioli, Sohm (15' st Ndour), Parisi (24' st Kouadio), Piccoli (15' st Gudmundsson), Kean.
All. Vanoli
JUVENTUS (3-4-2-1): Di Gregorio, Kalulu, Kelly, Koopmeiners, Cambiaso (31' st Conceicao), Locatelli, Thuram (21' st Miretti), Kostic (21' st Cabal), McKennie, Yildiz (42' st Openda), Vlahovic (42' st David).
All. Spalletti
Note: partita brevemente interrotta per cori discriminatori nei confronti di
Dusan Vlahovic. Ammoniti: Fagioli, McKennie, Miretti per gioco falloso, Mandragora e Cabal per reciproche scorrettezze.
Il
big match tra Fiorentina e Juventus al Franchi si è concluso con un pareggio per
1-1, ma è stato un incontro caratterizzato da alta tensione, polemiche arbitrali e, purtroppo, da gravissimi episodi di razzismo che hanno oscurato il calcio giocato.
La partita si è infiammata subito al 14° minuto. L'attaccante della Juventus, Vlahovic, è stato trattenuto in area da Pablo Marí: l'arbitro Doveri ha inizialmente fischiato il rigore, ma dopo essere stato richiamato al VAR, ha scelto di revocare il penalty.
Subito dopo, la gara ha dovuto subire una sospensione di un minuto a causa dei cori razzisti e discriminatori intonati dalla curva viola nei confronti del giocatore serbo.
Un brutto momento che ha richiesto l'intervento dello speaker e dell'arbitro per riprendere il gioco
Il vantaggio bianconero è arrivato proprio sul filo di lana, in pieno recupero, grazie a un sinistro dalla distanza di Kostic che ha sorpreso la difesa e ha mandato le squadre al riposo sull'1-0.
La Fiorentina è rientrata in campo con grande determinazione e ha impiegato pochissimo a pareggiare: Mandragora ha trovato il gol del pareggio con una vera e propria prodezza dalla distanza, un tiro potente che si è infilato imparabilmente sotto la traversa.
Nonostante le diverse occasioni create da entrambe le parti nella restante parte del secondo tempo, nessuna delle due squadre è riuscita a trovare il guizzo vincente.
Il match si è chiuso sull'1-1, un risultato che lascia l'amaro in bocca a entrambe, ma che sarà ricordato soprattutto per i momenti di tensione e gli episodi extra-campo.
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⚽ 9' st Pulisic
INTER (3-5-2): Sommer; Akanji, Acerbi (40' st Diouf), Bastoni; Carlos Augusto, Barella (40' st Esposito), Calhanoglu (33' st Zielinski), Sucic, Dimarco; Thuram, Lautaro (20' st Bonny).
All. Chivu
MILAN (3-5-2): Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlovic; Saelemaekers, Fofana (33' st Ricci), Modric, Rabiot, Bartesaghi; Pulisic (33' st Nukunku), Leao (41' st Loftus-Cheek).
All. Allegri
Ammoniti: Leao e Pavlovic per gioco falloso, Calhanoglu per comportamento non regolamentare
Note: al 74' Maignan para il rigore a Calhanoglu.
Il derby di Milano è stato un vero e proprio scontro di filosofie e fortune, culminato con la vittoria di misura del Milan per 1-0 sull'Inter.
Da una parte, c'era l'Inter, la squadra che si sentiva e si presentava come la favorita.
I nerazzurri Hanno dominato il gioco, creato occasioni e giocato con la
presunzione che il gol sarebbe arrivato per forza di cose.
Ma il calcio, si sa, è spietato: i nerazzurri sono stati condannati da una
sfortuna clamorosa (due pali colpiti) e da una inefficacia sotto porta che ha raggiunto il culmine con il
rigore sprecato da Calhanoglu, ipnotizzato da Maignan. Tutti i loro sforzi sono risultati vani.
Dall'altra, c'era il Milan, la quintessenza del pragmatismo e della concretezza.
Una squadra magari meno spettacolare, ma solida, cinica e guidata da un approccio vincente.
Questa vittoria è un inno all'efficacia e, in qualche modo, anche al "ritorno" di un certo tipo di calcio: quello guidato dal maestro
Massimiliano Allegri, un allenatore che alcuni "idioti" hanno allontanato, ma che dimostra ancora una volta di saper trovare la strada per i tre punti, anche quando non si gioca al massimo.
Grazie a questo risultato, il Milan si conferma una seria minaccia, portandosi a soli due punti dalla Roma capolista.
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⚽ 29' pt Guendouzi, 50' st Noslin
LAZIO (4-3-3): Provedel, Marusic, Gila (42' st Patric), Romagnoli,
Pellegrini (29' st Lazzari), Guendouzi, Cataldi (1' pt Vecino), Basic; Isaksen (37' st Pedro), Dia (42' Noslin), Zaccagni.
All. Sarri
LECCE (4-2-3-1): Falcone, Veiga, Gaspar, Tiago Gabriel, Gallo; Coulibaly (31' st Kaba), Ramadani; Morente (31' st N'Dri), Berisha (1' st Banda), Sottil (18' st Perotti); Camarda (1' st Stulic).
All. Di Francesco
Ammoniti: Guendouzi e N'Dri per gioco falloso.
La Lazio ha conquistato tre punti preziosi e sudati all'Olimpico, battendo il Lecce per 2-0 al termine di una gara più combattuta di quanto non dica il risultato finale.
La partita si è aperta subito con un brivido glaciale per i biancocelesti: dopo appena sei minuti, il Lecce aveva trovato la rete con Sottil, ma la gioia è stata strozzata sul nascere dall'annullamento per un fallo precedente su Isaksen.
Un segnale che la fortuna non era dalla parte dei salentini.
Il gol che ha sbloccato l'incontro è arrivato al 29° minuto: una palla sporca, un cross di Basic che ha trovato Guendouzi pronto a immolarsi con una spettacolare spaccata che ha beffato il portiere Falcone.
Si va al riposo sull'1-0, con la Lazio in vantaggio ma il risultato ancora in bilico.
Anche l'inizio della ripresa ha visto un gol annullato, questa volta alla Lazio: Dia aveva raddoppiato, ma l'intervento del VAR ha cancellato la marcatura per una spinta evidente su Tiago Gabriel.
La tensione è rimasta altissima e, come nel derby di Milano, anche qui i legni hanno fatto la loro parte, negando la gioia del raddoppio alla Lazio con un clamoroso doppio palo di Guendouzi e Zaccagni al 72°.
Alla fine, la rete della sicurezza è arrivata solo in pieno recupero, al 95°:
Noslin ha chiuso i conti, sigillando il definitivo
2-0 e permettendo ai padroni di casa di tirare un sospiro di sollievo.
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⚽ 16' pt Soulé (R), 18' st Ferguson (R), 23' st Wesley (R), 48' st
Folino (C)
CREMONESE (3-5-2): Audero, Terracciano, Baschirotto, Bianchetti (34'st Folino), Barbieri, Payero (11' Vazquez), Bondo,
Vandeputte (19'st Grassi), Floriani Mussolini (11'st Pezzella), Bonazzoli (34'st Sanabria), Vardy.
All. Nicola
ROMA (3-4-2-1):
Svilar, Mancini, Ndicka, Ziolkowski (1'st El Aynaoui), Celik, Koné, Cristante, Wesley (34'st Tsimikas), Soulé (38'st Pisilli), Pellegrini (13'st El Shaarawy), Baldanzi (13'st Ferguson).
All. Gasperini
Ammonit: Payero per proteste, Ziolkowski per gioco falloso
Espulso Gasperini per proteste al 18' st.
La Roma ha risposto con forza alle rivali, superando la Cremonese in trasferta per 3-1 al termine di una gara che, nel primo tempo, si è rivelata più insidiosa del previsto.
L'inizio è stato subito combattuto, con un grande spavento per i giallorossi: Svilar è stato chiamato a un intervento provvidenziale su Bonazzoli, dimostrando la prontezza che lo contraddistingue.
Scampato il pericolo, la Roma ha rotto l'equilibrio al 16° minuto: la giocata di Soulé, servito al limite, è stata un gioiello, con un preciso sinistro a giro che ha superato Audero per l'1-0.
Il primo tempo è stato un susseguirsi di emozioni e decisioni arbitrali controverse:
Un gol di Pellegrini è stato annullato dal VAR per fuorigioco.
La Cremonese ha sfiorato il pareggio, con Vandeputte che ha colpito un palo dopo una deviazione di Svilar.
Il VAR è intervenuto nuovamente per revocare un rigore inizialmente assegnato ai padroni di casa per un tocco di mano di Mancini.
Nonostante le difficoltà e le occasioni mancate (come il salvataggio di Audero ancora su Pellegrini), la Roma è andata al riposo in vantaggio.
Nella ripresa, la gara è diventata un monologo giallorosso, pur con un momento di nervosismo che ha portato all'
espulsione di Gasperini per proteste.
L'episodio ha scosso la squadra, che ha risposto sul campo con una dimostrazione di forza in pochissimi minuti:
Al 64°: Ferguson si sblocca! Servito da El Aynaoui, l'attaccante segna il suo primo gol in maglia Roma, firmando il 2-0.
Cinque minuti dopo: Wesley cala il tris! Con un tocco di grande lucidità, scavalca Audero e porta il risultato sul 3-0, chiudendo virtualmente la partita.
Un altro gol di Ferguson è stato annullato in seguito per fuorigioco, a conferma di una giornata ricca di interventi del VAR.
La Cremonese ha trovato il
gol della bandiera solo in pieno recupero, al 94°, con un colpo di testa di
Folino su corner.
Finisce 3-1 per la Roma, una vittoria fondamentale che consolida la sua posizione in vetta alla classifica.
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H.VERONA (3-5-2): Montipò, Bella-Kotchap (42'st Harroui), Nelsson (18'st Nunez), Frese, Belghali, Akpa Akpro (1'st Al-Musrati), Gagliardini, Bernede (9'st Mosquera), Bradaric, Giovane, Orban (18'st Sarr).
All: Zanetti
PARMA (3-5-2): Corvi, Delprato, Troilo, Valenti, Britschgi (31'st Valeri), Bernabè (39'st Estevez), Keita, Lovik, Sorensen, Cutrone (31'st Benedyczak), Pellegrino.
All: Cuesta
Ammoniti: Pellegrino, Giovane, Al-Musrati, Nunez, Frese.
Il match tra Verona e Parma è stato una vera e propria lezione di
cinismo calcistico, con gli ospiti che hanno saputo colpire nei momenti cruciali, nonostante un avvio difficile.
Il risultato finale è stato 2-1 a favore del Parma.
I padroni di casa del Verona hanno iniziato la partita con il turbo inserito, creando diverse occasioni da gol nei primi minuti e vedendosi annullare una rete di Orban per fuorigioco.
Insomma, il Verona spingeva, ma non concretizzava.
Al 18° minuto, come spesso accade nel calcio, la squadra che era in difficoltà ha trovato il vantaggio. Dopo una traversa colpita da Sorensen, la palla è finita sui piedi di Pellegrino, che non ha perdonato, firmando l'inatteso 0-1 per il Parma.
La ripresa ha visto i ruoli invertirsi: è stato il Parma a ripartire meglio, sfiorando più volte il raddoppio che avrebbe chiuso la partita.
Tuttavia, il Verona ha mostrato carattere e, al 65° minuto, ha trovato il meritato pareggio con la rete di Giovane (1-1), riaprendo completamente i giochi.
Quando il pareggio sembrava ormai scritto, ancora una volta è emersa la capacità del Parma di essere letale: a dieci minuti dalla fine, è stato ancora una volta Pellegrino a ergersi a uomo partita, segnando il gol del definitivo 2-1 e completando la sua doppietta personale.
La partita si è conclusa con la vittoria degli ospiti, che hanno dimostrato che l'efficacia conta più del dominio territoriale.
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NAPOLI (3-4-2-1): Milinkovic-Savic, Rrahmani (18' st Juan Jesus), Beukema, Buongiorno, Di Lorenzo, Lobotka, McTominay, Gutierrez (24' st Mazzocchi), Neres (24' st Politano), Lang (24' st Elmas), Hojlund (29' st Lucca).
All.: Conte
ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi, Djimsiti, Hien, Ahanor (1' st Kossounou), Bellanova, De Roon, Ederson, Zappacosta (17' st Zalewski), Pasalic (1' st Scamacca), De Ketelaere (32'st Samardzic), Lookman (37' st Maldini).
All.: Palladino
Ammoniti: De Roon, Zappacosta, Juan Jesus per gioco falloso.
Il Napoli ha messo in scena una prestazione straripante, soprattutto nel primo tempo, superando l'Atalanta con un netto 3-1.
I padroni di casa sono partiti subito forte e hanno rotto gli equilibri al 17° minuto: un assist al bacio di Hojlund ha messo Neres in condizione ideale per battere Carnesecchi, siglando l'1-0.
L'Atalanta ha provato a reagire, creando qualche potenziale pericolo, ma il Napoli è stato chirurgico.
Al 38°, è arrivato il raddoppio, frutto di una combinazione perfetta: McTominay ha innescato ancora una volta Neres, che in diagonale non ha lasciato scampo e ha firmato la sua doppietta personale.
Prima del fischio dell'intervallo, la squadra di casa ha messo la parola fine al primo tempo con il
tris che ha tramortito la
Dea: un ottimo cross di Di Lorenzo ha trovato
Lang pronto per un colpo di testa vincente.
Si va negli spogliatoi sul 3-0, un risultato pesantissimo.
L'Atalanta, tuttavia, ha avuto un sussulto d'orgoglio in avvio di ripresa.
Su un cross preciso di Bellanova, Scamacca si è esibito in una bella girata che ha riaperto brevemente il match (3-1).
Nonostante gli sforzi e i tentativi degli ospiti di accorciare ulteriormente, la difesa del Napoli ha tenuto botta, e il risultato non è più cambiato.
La partita si chiude sul 3-1, con un Napoli che ha dimostrato una concretezza e una ferocia offensiva devastanti nel primo tempo.
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CAGLIARI (4-4-2) Caprile; Zappa, Mina, Luperto, Palestra; Felici (12' st Idrissi), Deiola (31' st Gaetano), Prati (12' st Adopo), Folorunsho; Esposito (25' st Luvumbo), Borrelli (25' st Pavoletti).
All. Pisacane
GENOA (3-5-2): Leali; Marcandalli (33' st Carboni), Ostigard, Vasquez;
Norton-Cuffy, Malinovskyi (42' st Masini), Frendrup, Thorsby (22' st Gronbaek), Martin; Vitinha (33' Ekuban), Colombo (42' st Eillertson).
All. De Rossi
Ammoniti: Norton Cuffy, Deiola, Prati, Gronbaek, Luperto, Mina per scorrettezze. Espulso al 48' st Norton-Cuffy per doppia ammonizione.
È stata una gara giocata ad alta intensità, dove la difesa è stata un optional e l'attacco l'unica priorità.
Il Genoa ha dato il via alle danze al 18° minuto: con una precisa verticalizzazione di Colombo, Vitinha ha trovato il varco giusto per battere Caprile e portare gli ospiti in vantaggio (0-1).
Il Cagliari non si è fatto attendere, pareggiando al 33°: da calcio d'angolo di Palestra, Borrelli ha staccato di testa, ristabilendo la parità (1-1).
Ma il primo tempo era destinato a regalare ancora scintille.
Il Genoa si è riportato avanti al 42° con un colpo di
Ostigard (
1-2), solo per vedere il Cagliari rispondere immediatamente, con
Sebastiano Esposito che, su assist di Prati, ha trovato subito il gol del
2-2 prima dell'intervallo.
Quattro gol in meno di 45 minuti!
Nella ripresa, l'inerzia sembrava pendere a favore dei padroni di casa.
Al 60° minuto, il Cagliari ha completato la rimonta e messo la testa avanti per la prima volta: ancora l'asse Zappa-Borrelli, con quest'ultimo che ha realizzato la sua doppietta personale con un'incornata potente che valeva il 3-2.
Quando la vittoria sembrava ormai in tasca per i sardi, il Genoa ha trovato il pareggio all'83° in maniera rocambolesca:
Aaron Martin ha sfruttato un errore di valutazione del portiere Caprile, riportando il punteggio sul definitivo
3-3.
Gli ospiti hanno anche sfiorato il clamoroso sorpasso, con Ostigard che ha colpito un palo nel finale.
A chiudere l'incontro, l'espulsione di Norton-Cuffy nel recupero, suggellando un match che è stato un vero e proprio spot per gli amanti del gol, ma un incubo per gli allenatori.
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UDINESE (3-5-2): Okoye; Bertola, Kabasele, Solet; Ehizibue (18' st Zanoli), Ekkelenkamp (25' st Piotrowski), Karlstrom, Atta, Kamara (26' st Zemura); Zaniolo (18' st Buksa), Davis (18' st Bayo).
All.: Runjaic
BOLOGNA (4-2-3-1): Ravaglia; De Silvestri (18' st Zortea), Heggem, Casale, Miranda; Moro, Pobega; Orsolini (31' st Sulemana), Fabbian (31' st Bernardeschi), Domínguez (38' st Odgaard); Castro (38' st Dallinga).
All.: Italiano
Ammoniti: De Silvestri per gioco falloso.
Il Bologna ha conquistato una vittoria fondamentale in trasferta contro l'Udinese con un secco 3-0, nonostante un primo tempo complicato, dimostrando grande lucidità e freddezza davanti alla porta.
L'inizio è stato dominato dai padroni di casa dell'Udinese, che hanno costruito diverse occasioni, ma non sono riusciti a concretizzare.
Il primo tempo è stato segnato da un episodio chiave: al 37° minuto, un tocco di braccio di Ehizibue ha regalato un calcio di rigore al Bologna, ma Orsolini si è fatto ipnotizzare da un grande intervento di Okoye. A complicare ulteriormente la situazione per i rossoblù, un gol di Orsolini è stato successivamente annullato per fuorigioco poco prima della pausa.
Nonostante le difficoltà della prima frazione, il Bologna è rientrato in campo con un piglio completamente diverso e ha rotto l'equilibrio con rapidità:
A inizio ripresa, Pobega è stato il più lesto a finalizzare un'azione iniziata da Orsolini, portando in vantaggio i suoi.
Pochi minuti dopo, lo stesso Pobega si è ripetuto, approfittando di un errore in fase di impostazione di Karlstrom per rubare palla e segnare la sua doppietta personale, mettendo una seria ipoteca sulla partita.
Nel finale, è arrivato anche il definitivo tris, realizzato da Bernardeschi in pieno recupero, che ha sigillato il 3-0 finale.
Purtroppo, la giornata sportiva è stata macchiata da episodi spiacevoli al termine della gara, quando si sono verificati scontri tra gli ultras ospiti e le forze dell'ordine all'esterno dello stadio.
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Sassuolo-Pisa 2-2⚽ 4' p.t.
Nzola, 6' p.t. Matic36' s.t.
Meister, 48' s.t.
Thorstvedt.
SASSUOLO (4-3-3): Murić; Walukiewicz (dal 1' s.t. Coulibaly), Idzes, Muharemović, Fali Candé (dal 27' s.t. Doig); Ismaël Koné (dal 27' Lipani), Matić (dal 43' s.t. Volpato), Thorstvedt; Berardi, Pinamonti, Fadera (dal 15' s.t. Lauriente).
Allenatore: Fabio Grosso.
PISA (4-4-2): Šemper; Calabresi (dal 1' s.t. Abiol), Caracciolo, Canestrelli, Angori; Idrissa Touré, Aebischer (dal 37' s.t. Vural), Piccinini, Léris; Tramoni (dal 12' s.t. Moreo), Nzola (dal 12' s.t. Meister).
Allenatore: Alberto Gilardino.
Ammoniti: 24' p.t. Calabresi, 36' p.t. Walukiewicz, 17' s.t. Gilardino (all.), 45' s.t. Thorsvedt.
Pisa e Sassuolo hanno dato vita a una partita al cardiopalma, conclusasi con un pareggio per 2-2 che lascia grande rammarico ai padroni di casa per aver visto svanire i tre punti proprio sul traguardo.
La gara non poteva iniziare in modo più frenetico. Dopo appena cinque secondi dal fischio d'inizio, un'ingenuità di Cande su Touré ha portato a un calcio di rigore per il Pisa.
Nzola non ha tremato dagli undici metri, portando immediatamente in vantaggio i toscani.
Tuttavia, il vantaggio è durato lo spazio di un respiro: solo due minuti più tardi, il Sassuolo ha pareggiato con una prodezza di
Matic, un gol straordinario che ha ristabilito subito l'equilibrio.
La ripresa ha visto il Sassuolo dominare il possesso e assediare la metà campo del Pisa, ma spesso in modo sterile. Gli ospiti, pur faticando, hanno tenuto botta e sono stati letali in contropiede.
All'81° minuto, la squadra di casa ha pensato di aver messo le mani sulla vittoria: un lancio perfetto di Moreo ha liberato Meister, che ha superato Muharemovic e ha siglato la sua prima rete in Serie A, facendo esplodere di gioia il Pisa per il cruciale 2-1.
Sembrava finita, ma il Sassuolo ha dimostrato un carattere indomito.
Proprio all'ultimo assalto, al 95° minuto, su un cross al bacio di Volpato, Thorstvedt è stato il più lesto a mettere la zampa sul pallone, firmando il definitivo 2-2.
Un punto per parte che per il Sassuolo è oro colato, mentre per il Pisa ha il sapore amaro dell'occasione sprecata per fare un bel balzo in avanti in classifica.
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TORINO (3-5-2): Paleari; Tameze, Maripan, Masina; Pedersen (61' Nkounkou), Casadei (66' Anjorin), Asllani, Vlasic (78' Gineitis), Lazaro; Ngonge (66' Aboukhlal), Zapata (78' Nije s.v).
Allenatore: Baroni.
COMO (4-2-3-1): Butez; Smolcic (58' Vojvoda), Ramon, Diego Carlos, Valle; Perrone (84' Baturina), Da Cunha; Addai, Nico Paz (84' Posch), Rodriguez (75' Kempf); Morata (75' Douvikas)
Allenatore: Fabregas.
Ammoniti: 21' Smolcic (C)
Quella andata in scena all'Olimpico-Grande Torino è stata una vera e propria lezione di calcio, con il Torino travolto 5-1 da uno strepitoso Como.
La prestazione dei granata è stata definita "sconcertante" e accompagnata dai fischi del proprio pubblico, mentre i lariani, guidati dal carisma di
Cesc Fàbregas, rilanciano prepotentemente le loro ambizioni europee, scavalcando la Juventus in classifica e agganciando il sesto posto.
Il Como ha messo in chiaro le sue intenzioni fin dai primi minuti, spingendo forte e rendendosi pericoloso con Morata, che ha trovato sulla sua strada un superlativo Paleari.
Il gol del vantaggio lariano è arrivato al 36': un'azione capolavoro di
Jesus Rodriguez che, dopo aver saltato un difensore, ha servito
Addai per l'
1-0.
Quando il primo tempo sembrava destinato a chiudersi in vantaggio per gli ospiti, il Torino ha trovato un pareggio insperato: un tocco di braccio (giudicato volontario) di Jesus Rodriguez ha concesso il rigore, trasformato da Vlasic in pieno recupero (47') per l'1-1.
Se il pareggio subito allo scadere avrebbe potuto far crollare altre squadre, questo Como ha dimostrato una
forza mentale e una consapevolezza da vera
big. La squadra ha reagito con una furia agonistica devastante:
Al 51', Addai si è inserito con veemenza sull'assist ancora di Jesus Rodriguez, riportando subito il Como avanti (1-2).
Il 2-1 ha spento totalmente il Torino, che è uscito dalla partita. Da quel momento, c'è stato un monologo del Como, che ha dilagato grazie alla qualità e alla regia di Fàbregas.
Al 70',
Jacobo Ramon ha firmato il tris sull'assist di Perrone (
1-3).
L'ex Velez Perrone è stato scatenato, servendo anche Nico Paz che, dopo un gol annullato, ha trovato la rete convalidata dal VAR, portando il risultato sul pesantissimo 1-4 al 76'.
C'è stato spazio anche per Baturina, subentrato a partita in corso, che ha messo il sigillo finale segnando il suo primo gol in Serie A e chiudendo la partita sul clamoroso 1-5.
Una vittoria epocale per il Como, frutto di una prestazione sontuosa in ogni reparto, specialmente dagli esterni, e un campanello d'allarme fortissimo per il Torino.
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Classifica
|
Posizione
|
Squadra
|
Punti
|
|
1
|
Roma
|
27
|
|
2
|
Milan
|
25
|
|
3
|
Napoli
|
25
|
|
4
|
Inter
|
24
|
|
5
|
Bologna
|
24
|
|
6
|
Como
|
21
|
|
7
|
Juventus
|
20
|
|
8
|
Lazio
|
18
|
|
9
|
Sassuolo
|
17
|
|
10
|
Udinese
|
15
|
|
11
|
Cremonese
|
14
|
|
12
|
Torino
|
14
|
|
13
|
Atalanta
|
13
|
|
14
|
Cagliari
|
11
|
|
15
|
Parma
|
11
|
|
16
|
Pisa
|
10
|
|
17
|
Lecce
|
10
|
|
18
|
Genoa
|
8
|
|
19
|
Fiorentina
|
6
|
|
20
|
Hellas Verona
|
6
|
------------------------------------------------------
Marcatori
|
Reti
|
Giocatore
|
Squadra
|
|
5
|
Hakan Çalhanoglu
|
Internazionale
|
|
5
|
Christian Pulisic
|
Milan
|
|
5
|
Riccardo Orsolini
|
Bologna
|
|
5
|
Nico Paz
|
Como
|
|
---
|
---
|
---
|
|
4
|
Domenico Berardi
|
Sassuolo
|
|
4
|
Federico Bonazzoli
|
Cremonese
|
|
4
|
Giovanni Simeone
|
Torino
|
|
4
|
André-Frank Anguissa
|
Napoli
|
|
4
|
Lautaro Martínez
|
Internazionale
|
|
4
|
Andrea Pinamonti
|
Sassuolo
|
|
4
|
Rafael Leão
|
Milan
|
|
4
|
Matías Soulé
|
Roma
|
|
4
|
Victor Bonny
|
Internazionale
|
|
4
|
Juan Manuel Pellegrino
|
Parma
|
|
4
|
Santiago Castro
|
Bologna
|
|
4
|
Kevin De Bruyne
|
Napoli
|
|
---
|
---
|
---
|
|
3
|
Mattia Zaccagni
|
Lazio
|
|
3
|
Rolando Mandragora
|
Fiorentina
|
|
3
|
Marcus Thuram
|
Internazionale
|
|
3
|
M'Bala Nzola
|
Pisa
|
|
3
|
Keinan Davis
|
Udinese
|
|
3
|
Dusan Vlahovic
|
Juventus
|
|
3
|
Nicolò Zaniolo
|
Udinese
|
|
3
|
Leo Østigård
|
Genoa
|
|
3
|
Matteo Cancellieri
|
Lazio
|
|
3
|
Gennaro Borrelli
|
Cagliari
|
|
3
|
Patrick Addai
|
Como
|
2 reti
Vardy (Cremonese);
Kostic (Juventus);
Belotti (Cagliari);
Kempf (Como);
Dimarco (Internazionale);
Pellegrini (Roma);
Moreo (Pisa);
McTominay (Napoli);
Scamacca (Atalanta);
Adams (Torino);
Dovbyk (Roma);
Gudmundsson (Fiorentina);
Serdar (Hellas Verona);
Odgaard (Bologna);
Krstovic (Atalanta);
Neres (Napoli);
Kean (Fiorentina);
Guendouzi (Lazio);
Castellanos (Lazio);
Douvikas (Como);
Saelemaekers (Milan);
Laurienté (Sassuolo);
Bernabé (Parma);
Pobega (Bologna);
Esposito (Cagliari);
De Ketelaere (Atalanta);
Felici (Cagliari);
N’Dri (Lecce);
Cambiaghi (Bologna);
Pavlovic (Milan);
Højlund (Napoli);
Sulemana (Atalanta);
Terracciano (Cremonese);
Baschirotto (Cremonese);
Yildiz (Juventus);
Berisha (Lecce);
Wesley (Roma);
Giovane (Hellas Verona);
Orban (Hellas Verona);
1 rete
Vázquez (Cremonese);
Cristante (Roma);
Dybala (Roma);
Loftus-Cheek (Milan);
Zielinski (Internazionale);
Cataldi (Lazio);
Bernardeschi (Bologna);
Ekuban (Genoa);
Maripán (Torino);
Malinovskyi (Genoa);
Karlström (Udinese);
Mina (Cagliari);
Pasalic (Atalanta);
Luperto (Cagliari);
Barella (Internazionale);
Çelik (Roma);
Gosens (Fiorentina);
Thorsby (Genoa);
Vlasic (Torino);
Buksa (Udinese);
Posch (Como);
Dumfries (Internazionale);
Cutrone (Parma);
Vojvoda (Como);
Basic (Lazio);
Hermoso (Roma);
Coulibaly (Lecce);
Bastoni (Internazionale);
Ranieri (Fiorentina);
Lucumí (Bologna);
Moro (Bologna);
Lookman (Atalanta);
Touré (Pisa);
Piccoli (Fiorentina);
Martín (Genoa);
Sottil (Lecce);
Kelly (Juventus);
De Luca (Cremonese);
Thuram (Juventus);
Gilmour (Napoli);
Modric (Milan);
Lang (Napoli);
David (Juventus);
Beukema (Napoli);
Miranda (Bologna);
Dallinga (Bologna);
Thorstvedt (Sassuolo);
Delprato (Parma);
Isaksen (Lazio);
Ricci (Milan);
Colombo (Genoa);
Coco (Torino);
Brescianini (Atalanta);
Fofana (Milan);
Ngonge (Torino);
Conceição (Juventus);
Zalewski (Atalanta);
Dia (Lazio);
Lucca (Napoli);
Samardzic (Atalanta);
Holm (Bologna);
Perrone (Como);
Cabal (Juventus);
Ferguson (Roma);
Ellertsson (Genoa);
Cheddira (Sassuolo);
Circati (Parma);
Fadera (Sassuolo);
Iannoni (Sassuolo);
Kristensen (Udinese);
Cambiaso (Juventus);
Scalvini (Atalanta);
Baturina (Como);
Vítinha (Genoa);
Gatti (Juventus);
Noslin (Lazio);
Koné (Sassuolo);
Pio Esposito (Internazionale);
Meister (Pisa);
Bravo (Udinese);
Sucic (Internazionale);
Adzic (Juventus);
Ramón (Como);
Ekhator (Genoa);
Atta (Udinese);
Lorran (Pisa);
Athekame (Milan);
Matic (Sassuolo);
Camarda (Lecce);
Gabriel (Lecce);
Folino (Cremonese);
Idrissi (Cagliari);
Cuadrado (Pisa);
Spinazzola (Napoli);
Kabasele (Udinese);
Autogol
Hien (Atalanta - 1 autogol);
Frese (Hellas Verona - 1 autogol);
Muharemovic (Sassuolo - 1 autogol);
Sabelli (Genoa - 1 autogol);
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