La Tregua Umanitaria Porta Liberazione: Ostaggi Israeliani e Prigionieri Palestinesi a Casa
Un Respiro di Sollievo a Gaza e Oltre: Stop ai Massacri e Scambio Storico di Detenuti
Lunedì, la Striscia di Gaza e le aree circostanti hanno vissuto un giorno di speranza e concretezza.
Indipendentemente dalle complesse questioni legate alla durata e all'equità intrinseca dell'accordo, dei metodi usati, dalle reali intenzioni e da tutto quello che ho evidenziato nel precedente articolo sulla questione:👇🏼
...un risultato immediato e positivo è certo: il genocidio, o almeno i massacri su larga scala, sembrano essersi momentaneamente interrotti, e lo scambio di prigionieri ha permesso a molte persone di tornare a casa, o a ciò che ne rimane nel caso dei palestinesi.
Questa tregua offre il meritato sollievo a chi ha sopportato un inferno indescrivibile.
Dettagli dell'Accordo di Scambio
L'operazione, basata sulla prima fase dell'accordo di pace promosso dal Presidente statunitense Donald Trump e accettato la scorsa settimana sia da Israele che da Hamas, ha visto la liberazione in ordine degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi.
Nella mattinata di lunedì si è conclusa la liberazione dei venti ostaggi israeliani ancora in vita detenuti da Hamas.
La Giornata della Liberazione: Festeggiamenti e Tensione
In Israele, migliaia di persone si sono radunate nella "Piazza degli Ostaggi" a Tel Aviv, di fronte al Museo d'Arte, per celebrare la liberazione. L'entusiasmo e la gratitudine per il Presidente Trump, promotore dell'accordo, sono stati evidenti, con numerosi cartelli di ringraziamento.
Contemporaneamente, anche la popolazione palestinese si preparava ad accogliere i propri detenuti, molti dei quali incarcerati per ragioni politiche.
A Khan Yunis, nel sud di Gaza, è stato allestito un centro di accoglienza, mentre a Ramallah, in Cisgiordania, molti hanno atteso l'arrivo dei propri cari.
Il Rilascio degli Ostaggi Israeliani
La liberazione degli ostaggi israeliani è avvenuta in due gruppi, con l'intermediazione della Croce Rossa Internazionale.
- Primo Gruppo: Sette uomini, rapiti durante l'attacco del 7 ottobre in kibbutz, strutture militari o al festival musicale Nova, sono stati consegnati alle Forze di Difesa Israeliane (IDF) nel nord della Striscia intorno alle 8:30 ora italiana. Dopo un primo controllo medico in una base militare, hanno potuto riabbracciare le loro famiglie. Si è notato che le loro condizioni fisiche erano generalmente migliori rispetto ad alcuni ostaggi rilasciati in scambi precedenti.
- Secondo Gruppo: I restanti tredici ostaggi ancora vivi sono stati liberati nel sud della Striscia intorno alle 11:00 ora italiana.
A differenza degli scambi precedenti, Hamas ha evitato cerimonie propagandistiche, consegnando gli ostaggi con maggiore discrezione.
L'IDF ha confermato che, con questo rilascio, non ci sono più ostaggi israeliani vivi nelle mani di Hamas.
Hamas ha inoltre riconsegnato i corpi di quattro ostaggi deceduti in prigionia, ma questo è solo un piccolo numero rispetto ai 28 corpi previsti dall'accordo, sollevando proteste da parte di Israele.
In totale, dal 7 ottobre 2023, 148 persone su 251 catturate sono tornate in Israele, la maggior parte attraverso precedenti scambi.
Il Rilascio dei Prigionieri Palestinesi
Una volta conclusa la riconsegna degli ostaggi, Israele ha proceduto alla liberazione dei circa 2.000 detenuti palestinesi, inclusi 250 ergastolani (tra cui dirigenti di Hamas) e 1.718 detenuti arrestati a partire dal 7 ottobre 2023, comprendendo tutte le donne e i bambini detenuti.
I detenuti sono stati rilasciati da varie località, tra cui la prigione di Ofer.
38 autobus sono partiti verso le 11:30. Ottantotto sono arrivati a Ramallah, in Cisgiordania; altri a Gerusalemme Est; la maggior parte a Khan Yunis, nel sud di Gaza; e 154 detenuti con doppia cittadinanza verranno espulsi in Egitto.
Violenze e Preoccupazioni sulla Salute
La liberazione dei detenuti è stata accolta con celebrazioni a Ramallah e Khan Yunis, nonostante Israele avesse proibito festeggiamenti in Cisgiordania, portando a scontri a Ramallah dove i soldati hanno risposto con gas lacrimogeni e proiettili di gomma.
I giornalisti presenti hanno documentato che molti dei palestinesi rilasciati apparivano in precarie condizioni di salute, con ferite visibili e difficoltà a camminare.
Questo quadro allarmante si aggiunge a precedenti denunce, come il rapporto dell'ONG israeliana B'Tselem dell'agosto 2024, intitolato "Benvenuti all'inferno", che denunciava le carceri israeliane come "campi di tortura" e gli abusi sistematici subiti dai prigionieri palestinesi.
Prospettive Future: Il Consolidamento della Pace
In serata, a Sharm el Sheikh, si è tenuto un vertice cruciale che ha visto la partecipazione dei leader di Stati Uniti, Egitto, Qatar e Turchia.
Il vertice si è concluso con la firma di una dichiarazione congiunta che mira a consolidare il cessate il fuoco, segnando un passo raro ma significativo verso la fine della guerra nella Striscia di Gaza e l'inizio di un difficile ma necessario percorso di pace.
Il Presidente Trump, durante la sua visita, è stato accolto con solennità alla Knesset dove ha parlato di un "nuovo Medio Oriente", e il suo ottimismo è stato ribadito al vertice di Sharm el Sheikh, definendo l'accordo come un risultato che "tutti pensavano impossibile".
Nonostante l'entusiasmo per la fine della fase acuta del conflitto, la strada verso una pace duratura, basata sull'uguaglianza e sul diritto a uno stato indipendente per il popolo palestinese, resta un obiettivo ancora da costruire, come evidenziato anche dalle preoccupazioni sulla salute dei prigionieri rilasciati e dal mancato rispetto da parte di Hamas nella riconsegna di tutti i corpi degli ostaggi deceduti.
Comunque, andiamo avanti e speriamo per il meglio di tutti.
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