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Assessore di Sesto San Giovanni nella bufera per dichiarazioni sull'omosessualità. Di quale partito poteva far parte?



Antonio Lamiranda (FdI) definisce l'omosessualità una "malattia" e l'opposizione chiede le dimissioni.

​L'assessore all'Urbanistica e all'Ambiente di Sesto San Giovanni, Antonio Lamiranda ("stranamente" di Fratelli d'Italia), è finito al centro di una dura polemica per alcune dichiarazioni scioccanti rilasciate sui social media. 

L'esponente politico ha definito l'omosessualità una "malattia", arrivando a evocare le impiccagioni che avverrebbero in alcuni Paesi. Le sue parole hanno scatenato una valanga di reazioni, con richieste di dimissioni immediate da più parti.

​In un post, Lamiranda ha commentato la vicenda di Imane Khelif, la pugile algerina che è stata al centro di un dibattito sul suo genere, scrivendo: "L’omosessualità? È una malattia. 
In alcuni Paesi è pure reato e si viene impiccati. Poi il politicamente corretto sistema tutto. 
Ma qualche scienziato prima del woke e del gender aveva messo nero su bianco trattarsi di malattia".

​Le affermazioni dell'assessore non solo sono scientificamente infondate, ma evocano un linguaggio e concetti che appartengono a un'epoca buia. 

La comunità scientifica e medica globale ha disconosciuto la visione dell'omosessualità come patologia da decenni. 

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rimosso l'omosessualità dalla sua lista di malattie mentali nel 1990, e l'American Psychiatric Association lo ha fatto già nel 1973. Questo consenso scientifico è il risultato di studi approfonditi che hanno dimostrato che l'omosessualità è una normale variante del comportamento umano e non una condizione da curare.

​Il riferimento alle impiccagioni è stato percepito come un'ulteriore aggravante, portando a una condanna unanime. 

L'episodio ha acceso i riflettori su un dibattito più ampio che riguarda il ruolo e la responsabilità di chi detiene un incarico pubblico. 

Molti commentatori hanno sottolineato come il linguaggio utilizzato da Lamiranda non sia solo una "sparata", ma rifletta una concezione arcaica che mina i principi di inclusione e rispetto.

​La polemica sollevata ha messo in discussione l'idoneità di Lamiranda a ricoprire il suo ruolo istituzionale. 

Al momento, non ci sono notizie di dimissioni né di prese di distanza ufficiali da parte del suo partito..... (Figuriamoci)

​L'episodio di Sesto San Giovanni si inserisce in un contesto politico più ampio, dove il concetto di "politicamente corretto" viene spesso utilizzato per giustificare l'uso di un linguaggio che offende e discrimina. 

Tuttavia, come evidenziato dalle reazioni, il rispetto e la dignità non sono una questione di "correttezza politica", ma un fondamento di una società civile e democratica.

Se ci aggiungiamo l'ignoranza e la stupidità...
Di cosa vogliamo parlare più?
La cosa assurda è che una sparata di un tizio che, visto anche la sua funzione istituzionale (mi sembra tragicamente ridicolo sottolinearlo) dovrebbe occuparsi d'altro, magari genererà consensi in un tanti buffoni che la pensano (ammesso siano in grado di farlo) così.

Che mondo di idioti.

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