Conclusa con successo la settima edizione di MAUL - Molese Anarchico Uomo Libero. Premiati Faraualla e Area Open Project.
MAUL - Il Canto di Mola che non si spegne.
l'artista non ha solo raccontato la sua città Mola di Bari, ma è stato un simbolo di lotte e tradizioni a 360°.
Si è conclusa con successo la settima edizione di MAUL - Molese Anarchico Uomo Libero, il concerto-tributo che ogni anno riempie l’Arena del Castello, un omaggio a un uomo che con la sua voce ha cantato i diritti, la sua terra, gli sfruttati e chi è stato costretto a emigrare.
Insomma, abbiamo assistito ad un evento che, anche quest'anno, ha rafforzato il legame tra la comunità e la memoria di un artista il cui messaggio resta incredibilmente attuale.
La serata è stata un mix di emozioni e sonorità.
Il sindaco Giuseppe Colonna ha colto l’occasione per annunciare che l’Arena del Castello sarà presto intitolata proprio a Enzo Del Re, un gesto simbolico per onorare la figura più rappresentativa del territorio.
Il concerto ha visto alternarsi sul palco artisti che, con i propri brani e le cover di Del Re, hanno trasformato la serata in un racconto in musica.
Ad aprire le danze sono stati i Donbruno, la formazione selezionata durante l'evento del 1 maggio a Mola di Bari. Con "T'adore e t' ringraz'", accompagnati dalla danzatrice e coreografa Brunella Valdesi D'Agostino, hanno saputo creare un'atmosfera suggestiva, unendo musica e movimento.
È stata poi la volta di GIIN (Ginevra De Tommasi), una chitarrista, autrice e cantante che sta conquistando la scena musicale italiana.
A lei è stato affidato il compito di reinterpretare "U navgand", una delle canzoni più significative di Del Re, un toccante tributo a Sebastiano Brunetti, il marittimo 35enne di Mola di Bari che ha perso la vita in mare, simbolo del legame profondo tra la gente di Mola e il mare.
Anche Francamente, un progetto torinese che ha trovato casa a Berlino, ha offerto la sua interpretazione di un brano storico di Enzo Del Re. Accompagnata da Carmine Calia, ha riproposto "Il padrone mi ha detto", un pezzo del 1968 che risuona ancora oggi, portando sul palco anche l’impegno del collettivo transfemminista "Canta Fino a Dieci" di cui fa parte, che si batte per la parità di genere nell’industria musicale.
Premi e motivazioni: il filo rosso della ricerca e della passione
Il momento clou della serata è stata la consegna del Premio Enzo Del Re 2025, realizzato dall'artista pugliese Nicola Genco. Il premio, un'opera d'arte creata con materiali poveri ma ricchi di significato come ferro e vetro, racchiude in sé l'essenza stessa di Del Re: la sedia, il basco, la scala e una scheggia di vetro che ne simboleggia il carattere trasparente ma anche tagliente.
Il primo premio è stato assegnato al quartetto vocale Faraualla. Gabriella Schiavone, Teresa Vallarella, Maristella Schiavone e Loredana Savino, che dal 1995 usano la voce come "strumento" in un viaggio attraverso la polifonia e le espressioni vocali di diverse culture, sono state premiate per la loro "storia esemplare, unica, di band tutta al femminile".
Il loro ultimo album, "Culla e tempesta", ha colpito la giuria per la sua capacità di descrivere il mondo che ci circonda, un dualismo che ricorda la voce di Del Re, capace di essere allo stesso tempo dolce e invettiva.
A chiudere la serata e a ricevere il secondo premio sono stati gli AREA Open Project.
Sul palco, Patrizio Fariselli, Claudia Tellini e Stefano Fariselli hanno riproposto brani storici come "Lavorare con lentezza" e "Luglio agosto settembre nero", portando avanti l'eredità di un gruppo d'avanguardia.
Il premio è stato assegnato per aver incarnato lo spirito della "musica come ricerca e sperimentazione", un cammino che negli anni '70 li ha visti condividere palcoscenici e ideali con Enzo Del Re.
La motivazione ha ricordato in particolare la loro esplorazione, insieme a Demetrio Stratos, del corpofonismo, un'arte che Del Re aveva fatto sua, usando il corpo come un vero e proprio strumento musicale, capace di suonare e armonizzare oltre ogni convenzione.
MAUL, un progetto in continua evoluzione
Il concerto-tributo è l'apice del progetto "MAUL. Omaggio ad Enzo Del Re", promosso dall'associazione culturale ETRA E.T.S., presieduta da Luciano Perrone, e dalla Libreria Culture Club Cafè.
Con la direzione artistica di Timisoara Pinto, autrice del libro "Lavorare con lentezza, Enzo Del Re il corpofonista", l'evento si conferma un punto di riferimento culturale.
Il manifesto di questa edizione, opera di Mauro Bubbico, è un forte richiamo all'attualità. Un'immagine che ritrae Del Re con un gilet e un ombrello nei colori della Palestina, un simbolo potente per non dimenticare ciò che accade a Gaza e nei territori di guerra.
Il successo di MAUL, negli anni, è stato costruito anche grazie al prezioso contributo di artisti di fama nazionale e internazionale, che hanno riletto le canzoni di Del Re, da Vinicio Capossela e Daniele Silvestri (vincitori del Premio 2023 e 2024) a Peppe Servillo, Frida Bollani Magoni e molti altri, a testimonianza di come l'eredità di Enzo Del Re sia un patrimonio culturale ancora vivo e vibrante, capace di parlare al cuore e alla mente di tutti.
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