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Conclusa con successo la settima edizione di MAUL - Molese Anarchico Uomo Libero. Premiati Faraualla e Area Open Project.



MAUL - Il Canto di Mola che non si spegne.

A Mola di Bari, la musica di Enzo Del Re, l’ultimo cantastorie molese, continua a risuonare forte. 

Come avevo scritto nell'articolo 
con il quale ho presentato l'evento:👇
l'artista non ha solo raccontato la sua città Mola di Bari, ma è stato un simbolo di lotte e tradizioni a 360°.

Si è conclusa con successo la settima edizione di MAUL - Molese Anarchico Uomo Libero, il concerto-tributo che ogni anno riempie l’Arena del Castello, un omaggio a un uomo che con la sua voce ha cantato i diritti, la sua terra, gli sfruttati e chi è stato costretto a emigrare.



La città di Mola di Bari si è stretta attorno alla figura di Enzo Del Re, il "cantaprotestautore" e "corpofonista" che ha segnato profondamente la cultura del territorio. 
Le voci di chi ha contribuito a mantenere viva la sua eredità artistica si sono unite per raccontare il valore di un progetto che va ben oltre la musica, diventando un vero e proprio motore di comunità e memoria.
Ed anche l'Amministrazione Comunale ha voluto far sapere quanto sia vicina a questo evento.

Il Sindaco Giuseppe Colonna ha sottolineato come Enzo Del Re, pur essendo stato una figura "molto chiacchierata", abbia lasciato "un'impronta importante" grazie al suo modo di essere "autentico, radicale". 
Questa impronta, secondo Colonna, continua a crescere ogni anno con il MAUL, contribuendo a dare a Mola una "riconoscibilità dal punto di vista culturale e anche dal punto di vista turistico". 
Il Sindaco ha espresso particolare soddisfazione nel vedere i brani di Del Re "riarrangiati" da artisti che si mettono in gioco, cimentandosi persino con il dialetto molese. 
Per la città, ciò rappresenta un "segno tangibile di una identità culturale" in un momento di crescita e rinnovamento. 
L'obiettivo, ha concluso Colonna, è "creare quel senso di comunità" in cui i cittadini possano riconoscersi, un valore che le canzoni di Del Re rendono possibile. 
Ha ringraziato l'associazione ETRA E.T.S. e la Regione per il loro sostegno, che permette all'evento di durare nel tempo e di inserire ogni anno "elementi di novità che possano far crescere la nostra città".

Anche il Vicesindaco e Assessore Angelo Rotolo ha ribadito l'importanza di un legame che "diventa sempre più solido e connesso" con una città che vede in Enzo Del Re il proprio simbolo. 
Un simbolo di "protesta" e di una "società migliore", che attraverso la sua memoria permette di "rappresentare i valori veri della vita" e di condurre una "battaglia sociale" per mettere al centro del dibattito pubblico "i più deboli, gli ultimi". 
Rotolo ha sottolineato come il MAUL sia un momento di unione, un'occasione per accogliere sempre più persone che possano scoprire una città "molto sensibile all'arte e alla cultura" e a tutto ciò che può diventare uno strumento di "crescita sociale".

Luciano Perrone, Coordinatore del Progetto MAUL e Presidente di ETRA E.T.S., ha spiegato l'impegno dell'associazione, che da sette anni porta avanti questo progetto per far sì che "il lascito artistico, l'unicità che è stata l'arte di Enzo Del Re, possa continuare a vivere e soprattutto possa anche essere trasferita presso le nuove generazioni". 
Il MAUL, nato come omaggio, è cresciuto fino a diventare anche un premio, con l'obiettivo di spingere i musicisti, anche i più giovani, a confrontarsi con i brani di Del Re. 
Perrone si è detto "particolarmente contento" che giovani artiste emergenti si siano cimentate con il suo repertorio, portando la sua musica a un pubblico nuovo e magari lontano dallo stile di Del Re. 
"Tutto questo per noi è importante," ha aggiunto, "perché significa lavorare per il territorio" e ribadire che temi come "il lavoro, i diritti, gli ultimi" sono più che mai attuali.

Timisoara Pinto, direttrice artistica del MAUL, ha ricordato la figura di Del Re come un artista "unico", un "cantastorie" e "cantaprotestautore" che si accompagnava semplicemente con il suono di una sedia, l'unico musicista in Italia a farlo. 
L'evento vuole "mantenere viva la sua memoria" attraverso artisti di diverse generazioni che si confrontano con il suo repertorio, creando "risultati sorprendenti". 
Ha inoltre rivelato che quest'anno un cantautore e un gruppo pubblicheranno una cover di Del Re nei loro album. 
Il messaggio di Del Re, ha spiegato Pinto, "incisivo nella sua semplicità, è sempre attuale". 
Il MAUL è un progetto che dura tutto l'anno, e che parte con un palco aperto alle band che al 1 maggio eseguono, oltre al loro repertorio, una cover di Del Re. 
Tra queste viene selezionata la band che apre il concerto omaggio estivo e che compone il cast con gli altri musicisti della serata.
La Pinto ha poi menzionato i vincitori del Premio Enzo Del Re delle passate edizioni, Vinicio Capossela e Daniele Silvestri, e ha anticipato che il premio di quest'anno sarebbe stato assegnato alle Faraualla e agli Area Open Project.

Insomma, abbiamo assistito ad un evento che, anche quest'anno, ha rafforzato il legame tra la comunità e la memoria di un artista il cui messaggio resta incredibilmente attuale.

La serata è stata un mix di emozioni e sonorità. 

Il sindaco Giuseppe Colonna ha colto l’occasione per annunciare che l’Arena del Castello sarà presto intitolata proprio a Enzo Del Re, un gesto simbolico per onorare la figura più rappresentativa del territorio.

Il concerto ha visto alternarsi sul palco artisti che, con i propri brani e le cover di Del Re, hanno trasformato la serata in un racconto in musica.

Ad aprire le danze sono stati i Donbruno, la formazione selezionata durante l'evento del 1 maggio a Mola di Bari. Con "T'adore e t' ringraz'", accompagnati dalla danzatrice e coreografa Brunella Valdesi D'Agostino, hanno saputo creare un'atmosfera suggestiva, unendo musica e movimento.

È stata poi la volta di GIIN (Ginevra De Tommasi), una chitarrista, autrice e cantante che sta conquistando la scena musicale italiana. 

A lei è stato affidato il compito di reinterpretare "U navgand", una delle canzoni più significative di Del Re, un toccante tributo a Sebastiano Brunetti, il marittimo 35enne di Mola di Bari che ha perso la vita in mare, simbolo del legame profondo tra la gente di Mola e il mare.

Anche Francamente, un progetto torinese che ha trovato casa a Berlino, ha offerto la sua interpretazione di un brano storico di Enzo Del Re. Accompagnata da Carmine Calia, ha riproposto "Il padrone mi ha detto", un pezzo del 1968 che risuona ancora oggi, portando sul palco anche l’impegno del collettivo transfemminista "Canta Fino a Dieci" di cui fa parte, che si batte per la parità di genere nell’industria musicale.


Premi e motivazioni: il filo rosso della ricerca e della passione

Il momento clou della serata è stata la consegna del Premio Enzo Del Re 2025, realizzato dall'artista pugliese Nicola Genco. Il premio, un'opera d'arte creata con materiali poveri ma ricchi di significato come ferro e vetro, racchiude in sé l'essenza stessa di Del Re: la sedia, il basco, la scala e una scheggia di vetro che ne simboleggia il carattere trasparente ma anche tagliente.

Il primo premio è stato assegnato al quartetto vocale Faraualla. Gabriella Schiavone, Teresa Vallarella, Maristella Schiavone e Loredana Savino, che dal 1995 usano la voce come "strumento" in un viaggio attraverso la polifonia e le espressioni vocali di diverse culture, sono state premiate per la loro "storia esemplare, unica, di band tutta al femminile". 

Il loro ultimo album, "Culla e tempesta", ha colpito la giuria per la sua capacità di descrivere il mondo che ci circonda, un dualismo che ricorda la voce di Del Re, capace di essere allo stesso tempo dolce e invettiva.


A chiudere la serata e a ricevere il secondo premio sono stati gli AREA Open Project

Sul palco, Patrizio Fariselli, Claudia Tellini e Stefano Fariselli hanno riproposto brani storici come "Lavorare con lentezza" e "Luglio agosto settembre nero", portando avanti l'eredità di un gruppo d'avanguardia. 

Il premio è stato assegnato per aver incarnato lo spirito della "musica come ricerca e sperimentazione", un cammino che negli anni '70 li ha visti condividere palcoscenici e ideali con Enzo Del Re. 

La motivazione ha ricordato in particolare la loro esplorazione, insieme a Demetrio Stratos, del corpofonismo, un'arte che Del Re aveva fatto sua, usando il corpo come un vero e proprio strumento musicale, capace di suonare e armonizzare oltre ogni convenzione.


MAUL, un progetto in continua evoluzione

Il concerto-tributo è l'apice del progetto "MAUL. Omaggio ad Enzo Del Re", promosso dall'associazione culturale ETRA E.T.S., presieduta da Luciano Perrone, e dalla Libreria Culture Club Cafè

Con la direzione artistica di Timisoara Pinto, autrice del libro "Lavorare con lentezza, Enzo Del Re il corpofonista", l'evento si conferma un punto di riferimento culturale.

Il manifesto di questa edizione, opera di Mauro Bubbico, è un forte richiamo all'attualità. Un'immagine che ritrae Del Re con un gilet e un ombrello nei colori della Palestina, un simbolo potente per non dimenticare ciò che accade a Gaza e nei territori di guerra.

Il successo di MAUL, negli anni, è stato costruito anche grazie al prezioso contributo di artisti di fama nazionale e internazionale, che hanno riletto le canzoni di Del Re, da Vinicio Capossela e Daniele Silvestri (vincitori del Premio 2023 e 2024) a Peppe Servillo, Frida Bollani Magoni e molti altri, a testimonianza di come l'eredità di Enzo Del Re sia un patrimonio culturale ancora vivo e vibrante, capace di parlare al cuore e alla mente di tutti.

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