Via Israele da Bari! Il capoluogo pugliese espelle lo Stato ebraico dalla Fiera del Levante e propone i bambini di Gaza come Nobel
Bari: un'esclusione storica e si dimostra avanti a Governo ed ad altre Regioni che spero si accodino.
Con una decisione coraggiosa e senza precedenti, la Fiera del Levante di Bari ha annunciato che non ospiterà Israele nella sua prossima 88esima edizione, in programma dal 13 al 21 settembre. L'esclusione fa seguito a una richiesta pubblica e formale del sindaco Vito Leccese e del Consiglio comunale.
La "Nuova Fiera del Levante", la società che gestisce l'evento, ha accettato l'invito del sindaco, specificando in una nota ufficiale la sua "netta presa di distanza dalle atrocità del genocidio in corso contro il popolo palestinese".
Il comunicato ha spiegato che la decisione è stata presa non per un obbligo giuridico, ma per una "comunanza di vedute etiche e politiche" con l'amministrazione comunale.
La scelta del sindaco Leccese è stata definita da molti una "decisione storica" e l'ennesima dimostrazione del suo "grande spessore, umano prima ancora che politico".
L'esclusione di Israele segue un altro gesto simbolico forte: la consegna della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, relatrice speciale dell'ONU sui diritti umani nei territori palestinesi. Questi atti confermano Bari come una "terra di diritti e di solidarietà".
Come previsto, a tanto spessore corrisponde tanto piattume, ma potremmo tranquillamente dire anche proprio "pattume" ed infatti come puoi fare un gesto così bello quando hai in governo complice del genocidio, Senza generare schifose quanto odiose reazioni da elementi, diciamo inqualificabili, per non degenerare?
La risposta del sindaco Leccese non si è fatta attendere ed è stata diretta: "Gasparri che mi accusa di antisemitismo è un grottesco cortocircuito della Storia".
Il sindaco ha chiarito che la decisione non è contro il popolo israeliano, ma un "gesto simbolico di protesta contro il governo Netanyahu", che ritiene responsabile della morte di migliaia di persone.
Ha concluso ribadendo che manifestare solidarietà alle vittime è un dovere per una "città di pace e accoglienza" come Bari, e ha respinto le accuse di "un nostalgico del fascismo".
Questo scambio ha confermato il profondo divario, chiamiamo ideologico sulla questione israelo-palestinese.
Con una decisione coraggiosa e degna di un grande sindaco, il primo cittadino di Bari Vito Leccese è riuscito a fare quello che aveva promesso.
Israele non parteciperà alla imminente Fiera del Levante in quanto Stato genocida e non gradito.
Il sindaco aveva rivolto un appello pubblico agli organizzatori. Che poco fa è stato accolto su tutta la linea da una delle più importanti fiere italiane.
“Per una comunanza di vedute etiche e politiche la Nuova Fiera del Levante ha espresso da subito una netta presa di distanza dalle atrocità del genocidio in corso contro il popolo palestinese” ha fatto sapere.
Ecco cosa succede quando la Politica fa la sua parte e si schiera dalla parte giusta.
Dopo le chiavi della città a Francesca Albanese, Vito Leccese ha dimostrato ancora una volta il suo grande spessore, umano prima ancora che politico.
Bari è sempre più la città di Francesca Albanese e sempre meno quella di Nicola Porro.
Grazie sindaco!
Comunicato stampa ufficiale diramato alle redazioni giornalistiche: Trasparenza e scelte etiche nella partecipazione alla 88ima Campionaria Internazionale
NUOVA FIERA DEL LEVANE
COMUNICATO STAMPA
Trasparenza e scelte etiche nella partecipazione alla 88^ Campionaria Internazionale
Al fine di rendere noto e trasparente l'agire di Nuova Fiera del Levante, si informa che la società ha accettato l'invito formale da parte del Sindaco di Bari Vito Leccese del 1 luglio scorso di non far partecipare Israele alle attività fieristiche all'interno del quartiere fieristico barese, istituzionali ed economiche.
Nella pec inviata veniva comunicato che: "Il Consiglio comunale dichiara non gradita, per le prossime edizioni della Fiera del Levate e in occasione del Saloni Specializzati, la partecipazione in qualsiasi forma dello Stato di Israele o di suoi rappresentanti fino a quando non porrà fine all'intervento militare nella Striscia di Gaza e alla sistematica violazione di diritti umani della popolazione civile".
Non in virtù di un legame giuridico, ma per una comunanza di vedute etiche e politiche, la Nuova Fiera del Levante ha espresso da subito una netta presa di distanza dalle atrocità del genocidio in corso contro il popolo palestinese e ha sostenuto, diventandone promotrice, l'iniziativa per proporre il Premio Nobel per la Pace 2025 ai bambini di Gaza. Attraverso il suo presidente, Gaetano Frulli, la Nuova Fiera del Levante ha aderito alla raccolta firme promossa dall'associazione "L'Isola che non c'è" di Latiano, guidata dal presidente onorario, il giornalista Franco Giuliano. L'iniziativa, sostenuta da centinaia di esponenti del mondo accademico, ecclesiale, culturale e politico, è stata ufficialmente presentata alla Camera dei Deputati il 31 luglio, come appello morale alla comunità internazionale affinché riconosca il diritto alla pace e alla vita per ogni bambino, ovunque nel mondo.
Precedentemente, esattamente il 17 luglio, attraverso il Decano del Gruppo consolare di Puglia, Basilicata e Molise, la società ha ufficialmente fatto pervenire la volontà di non far intervenire Israele alle attività della Fiera del Levante, compresa 1'88^ Campionaria Internazionale (13/21 settembre).
Nessun altro paese è stato interdetto dalle attività economiche e istituzionali della Fiera del Levante.
Vito Leccese lo aveva promesso, e lo ha fatto: Israele è stata esclusa dalla Fiera del Levante.
Una decisione storica, netta, senza precedenti.
Dopo la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, relatrice ONU per i diritti umani in Palestina, Bari compie un altro passo di coraggio: prende posizione contro chi da mesi bombarda ospedali, scuole, campi profughi. Contro chi massacra civili innocenti a Gaza con la complicità silenziosa di troppi governi occidentali.
La nota ufficiale della Fiera parla chiaro: “Netta presa di distanza dalle atrocità del genocidio in corso contro il popolo palestinese”. E annuncia persino la candidatura al Nobel per la Pace 2025 per i bambini di Gaza.
In un Paese dove molte istituzioni preferiscono voltarsi dall’altra parte per paura o convenienza, Bari ha scelto da che parte stare.
E ha avuto il coraggio di dirlo ad alta voce.
Perché davanti a un genocidio non si può essere neutrali.
Perché restare in silenzio significa essere complici.
Oggi Bari insegna che servono memoria, coraggio, responsabilità.
E che quando la politica decide davvero di schierarsi per la vita e la dignità umana, tutto diventa possibile.
Poi ci sono quelle voci che sono sempre stonate, credo dalla nascita,
Infatti
Se volete una prova della bontà della volontà di Vito Leccese di escludere Israele dalla Fiera del Levante di Bari, esiste una bussola infallibile:
Maurizio Gasparri.
Che, poco fa, se n’è uscito con una serie di accuse tra il delirante e il diffamatorio nei confronti del sindaco Leccese e della città di Bari.
“A Bari” ha attaccato “si premiano personaggi sconcertanti, come la ben nota Albanese, e si mette al bando Israele per la fiera del Levante. Il Comune condotto dalla sinistra e dal pessimo Leccese è in preda a un attacco di autentico antisemitismo. Una vergogna per la nobile città di Bari, che non merita atteggiamenti razzisti come questi.”
L’unica vergogna, senatore Gasparri, è che uno come lei, cresciuto tra i nostalgici del fascismo, militante storico di Msi e Alleanza nazionale, delfino di uno che ha firmato personalmente il Movimento della Razza e sostenitore di spicco del governo più di destra dai tempi di Mussolini, si permetta di accusare qualcuno di antisemitismo e di razzismo.
Ricevere accuse di antisemitismo da uno così è letteralmente una medaglia che il sindaco Vito Leccese si può orgogliosamente appuntare al petto.
Dopo l’autoesilio di Porro, ora pure gli strali di Gasparri.
Vai avanti, sindaco. Non stai sbagliando un colpo!
E viva la città di Bari, che si conferma una volta di più terra di diritti e di solidarietà.
Alla fine ha risposto direttamente lui, il sindaco di Bari Vito Leccese.
Ha replicato al senatore Gasparri, che aveva accusato senza vergogna lui e la città di Bari di “antisemitismo” e “razzismo” per l’esclusione di Israele dalla Fiera del Levante.
Ed è esattamente il modo - l’unico possibile - con cui si risponde a uno come Gasparri.
“Gasparri che mi accusa di antisemitismo è un grottesco cortocircuito della Storia.
La scelta di non ospitare Israele alla Fiera non riguarda il popolo israeliano, ma è un gesto simbolico di protesta contro il governo Netanyahu, responsabile della morte di 60mila persone e della fame inflitta a un intero popolo.
Chiedere il cessate il fuoco e manifestare solidarietà a chi è vittima due volte, prima di Hamas e poi di Netanyahu, è un dovere per Bari, città di pace e accoglienza.
Quanto alle lezioni di tolleranza da un nostalgico del fascismo, ringrazio Gasparri ma credo di poterne fare a meno”.
Immenso sindaco. IMMENSO!
Gentile senatore Gasparri, prenda e porti a casa insieme al suo amico Porro.
Tutti i baresi perbene sono certo ne saranno lieti.
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