Il Coraggio della Disobbedienza: Nave Umanitaria Sfiducia lo Stato

La Mare Jonio approda a Trapani nonostante l'ordine di navigare fino a Genova, scatenando un nuovo scontro sulla pelle dei migranti.

​Con un audace atto di disobbedienza civile, la nave di soccorso di Mediterranea Saving Humans ha sfidato apertamente il governo italiano, sbarcando dieci migranti, inclusi tre minori, al porto di Trapani. 

Questa decisione è stata presa nonostante il ministero dell'Interno avesse designato Genova, a oltre 1000 chilometri di distanza, come "porto sicuro".

​L'equipaggio, capitanato da Paval Botica e con Beppe Caccia come capomissione, ha giustificato la scelta basandosi sul diritto del mare e sulla Costituzione italiana. 

Hanno dichiarato di aver agito per salvare vite umane, rifiutando di sottoporre persone già provate, gettate in mare da miliziani libici, a un viaggio inumano e rischioso per pura propaganda politica.

L'azione della Mare Jonio, l'imbarcazione di Mediterranea, ha acceso un dibattito acceso sui doveri dello Stato verso i naufraghi e sul ruolo delle ONG nel soccorso in mare. 

Mentre il governo sostiene la necessità di gestire i flussi migratori e disincentivare le partenze, le organizzazioni umanitarie ribadiscono che la priorità assoluta è il salvataggio di vite, come previsto dal diritto internazionale e dai principi umanitari. 

Cosa che dovrebbe essere la priorità per ogni essere umano che si possano considerare tale, questo è sempre bene tenerlo a mente, anche quando si va a votare.

L'incidente mette in luce la crescente tensione tra le politiche governative restrittive e la missione etica e legale delle organizzazioni e della gente che conserva un minimo di umanità.