Salvini provoca una crisi diplomatica: le sue parole su Macron minano i rapporti tra Italia e Francia
Il solito "LEGAIOLO"
Una nuova e inaspettata tempesta diplomatica si è abbattuta sulle relazioni tra Italia e Francia, innescata dalle dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini rivolte al Presidente francese Emmanuel Macron.
La vicenda ha avuto conseguenze immediate: il Ministero degli Esteri francese ha convocato l’ambasciatrice italiana a Parigi, Emanuela D’Alessandro, per esprimere formalmente la propria riprovazione.
Il casus belli sono state le parole di Salvini, che in un contesto di dibattito sull'invio di truppe in Ucraina, ha esortato Macron ad “attaccarsi al tram” e ad armarsi di “caschetto e fucile” per andare al fronte.
Dure provocazioni, giudicate "inaccettabili" dalla Francia, che le ha viste come un insulto diretto al proprio capo di Stato e un'offesa ai tradizionali rapporti di amicizia e fiducia tra i due Paesi.
La reazione di Parigi è stata immediata e ferma. Lo stesso Presidente Macron, solitamente incline a ignorare le intemperanze politiche, ha commentato l'accaduto con parole precise, definendo le dichiarazioni di Salvini "contrarie al clima di fiducia e alle relazioni storiche" tra Italia e Francia.
La convocazione dell'ambasciatrice, gesto diplomatico di alto livello, ha evidenziato come le parole di un alto esponente di governo non possano essere considerate semplici battute, ma abbiano un peso istituzionale che può compromettere gli equilibri internazionali.
Questo non è il primo scontro tra Salvini e Macron, ma si inserisce in un contesto geopolitico di estrema fragilità, con un conflitto alle porte dell'Europa e un'alleanza occidentale che dovrebbe mostrarsi più compatta che mai.
I commenti del vicepremier non hanno solo minato la cooperazione bilaterale, ma hanno anche sollevato dubbi sul reale allineamento dell'Italia con i suoi partner europei, (ma va?), un danno percepito come incalcolabile in uno scenario di guerra commerciale e di incertezza globale.
Ma bisognerebbe anche essere intelligenti per capirlo.
Ed intanto noi italiani, a prescindere da come si possano evolvere le cose, continuiamo ad inanellare figure di merda...
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