Vertice Trump-Putin in Alaska, Zelensky: "È una vittoria personale per lo zar"
Continuiamo a sentire la parola pace, ma la guerra in Ucraina continua e ci sono sempre attacchi.
Il mondo si prepara al primo faccia a faccia tra il neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin, in programma per venerdì 15 agosto in Alaska.
L'incontro, atteso da oltre 10 anni per il leader del Cremlino, ha già sollevato reazioni preoccupate, in particolare dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e dalla Commissione Europea.
Secondo il leader di Kiev, il summit in territorio americano è "una vittoria personale" per Putin, un evento che lo farebbe uscire "dall'isolamento" e ritarderebbe l'applicazione di nuove sanzioni americane.
Zelensky ha inoltre ribadito che non ci sarà alcun ritiro delle truppe ucraine dal Donbass nell'ambito di un eventuale accordo di pace.
Il presidente ucraino ha sottolineato la necessità di non prendere decisioni sull'Ucraina senza la partecipazione dell'Ucraina stessa, un monito che si rivolge direttamente a Washington e Mosca.
A smorzare i toni è intervenuta una portavoce della Commissione Europea, definendo "prematuro" parlare di un "cattivo accordo" e di "speculazioni".
La Commissione, ha aggiunto, si sta preparando al vertice e sta lavorando affinché la posizione dell'Ucraina sia presente al tavolo delle trattative.
Intanto, il presidente Trump ha confermato che si vedrà "soltanto con Putin" in Alaska, ipotizzando uno "scambio di territori".
Ha poi precisato che, dopo l'incontro, sentirà il parere di Zelensky e dei leader europei.
Da parte sua, il leader ucraino ha lanciato un avvertimento: "Fare concessioni a Mosca non fermerà la guerra".
La scelta dell'Alaska come sede del vertice è stata dettata da diversi fattori.
Oltre alla sua vicinanza geografica alla Russia, il territorio americano è un luogo sicuro per Putin, che ha un mandato d'arresto della Corte Penale Internazionale che gli impedisce di viaggiare in molti Paesi.
Il Cremlino avrebbe accolto con favore l'invito, vedendo l'incontro come un passo verso la normalizzazione dei rapporti con gli Stati Uniti.
L'Europa, che vedrà i suoi leader confrontarsi con Trump, insiste per "garanzie di sicurezza vere" per Kiev, rifiutando qualsiasi "diktat" che possa compromettere la stabilità del continente.
La posta in gioco è alta e il vertice di Anchorage è destinato a segnare un punto di svolta nelle relazioni internazionali.
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