Al momento però gli attacchi continuano.
Un'intensa serie di colloqui si è svolta alla Casa Bianca, con l'obiettivo di trovare una soluzione diplomatica al conflitto in Ucraina.
Il presidente statunitense Donald Trump ha ospitato il leader ucraino Volodymyr Zelensky e una delegazione di leader europei, tra cui la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni.
L'incontro ha generato speranze per un'imminente fine delle ostilità, sebbene persistano alcune incertezze.
Il presidente Trump ha dichiarato di sperare in una "pace duratura, spero immediatamente" e ha affermato che il presidente russo Vladimir Putin "ha accettato le garanzie di sicurezza per Kiev".
Questa dichiarazione ha aperto la strada a un possibile vertice trilaterale.
Tuttavia, Trump ha subito smorzato l'entusiasmo, precisando che un incontro tra i tre leader non ci sarebbe stato in quella settimana, ma che "tra una o due settimane, scopriremo se risolveremo questa situazione o se questa orribile guerra continuerà".
Da parte sua, il presidente Zelensky ha confermato la sua disponibilità a un incontro con Putin, ribadendo che la "questione dei territori sarà discussa tra me e Putin".
Al tempo stesso, ha espresso profonda indignazione per gli attacchi russi su Kharkiv, definiti "assolutamente dimostrativi e cinici", che hanno causato almeno sette morti.
I leader europei hanno ribadito la necessità di un immediato "cessate il fuoco". Il cancelliere tedesco Friedrich Merz, in particolare, ha accolto con favore le garanzie di sicurezza proposte da Trump per l'Ucraina, descrivendo i colloqui come "molto intensi" e ribadendo che non possono essere imposte concessioni territoriali a Kiev.
Merz ha anche fornito un'indicazione temporale per un possibile incontro tra Putin e Zelensky, suggerendo che potrebbe avvenire entro due settimane.
Questa previsione è stata in parte confermata dal corrispondente di Axios Barak Ravid, che su X ha indicato la fine di agosto come possibile data per il summit.
A seguito del vertice di Washington, il presidente Trump ha avuto una telefonata di circa 40 minuti con il presidente russo Vladimir Putin. Secondo quanto riferito dal Cremlino, il colloquio è stato "franco e costruttivo".
I due leader hanno concordato sulla necessità di far proseguire i colloqui diretti tra le delegazioni russa e ucraina a un livello più alto, e fonti vicine all'Afp hanno confermato che Putin si è detto pronto a incontrare Zelensky.
Magari tutto questo servirà a risolvere il problema, però l'impressione che ho avuto non è delle migliori.
Io ho visto alla Casa Bianca, un'immagine che per me vale più di mille parole.
C'era il presidente americano, un po' come un sovrano assoluto, seduto alla sua scrivania. Dietro di lui, un'esplosione di bandiere e simboli di potere.
Mi ha dato l'idea di un uomo solo al comando del mondo.
O almeno quella è l'immagine che Trump voleva trasmettere.
E poi, davanti a lui, su dei seggiolini che sembravano presi all'ultimo minuto, c'erano nove figure che rappresentavano l'Unione Europea.
Sembrava una scena di una corte rinascimentale, con loro che apparivano più come "paggetti" o "postulanti" che come leader di una grande unione.
Era evidente la sproporzione di potere.
L'Europa mi è sembrata più divisa e debole che mai, una situazione che, a mio parere, fotografa perfettamente il momento storico che stiamo vivendo.
Ho l'impressione che, ancora una volta, l'incontro non sia servito a nulla, è stato l'ennesimo fallimento.
E anche se qualcuno, una in particolare, continua a dire che noi europei contiamo qualcosa, io non ci credo.
A volte ho la sensazione che stiano prendendo in giro la gente, e la cosa triste è che molti ci credono.
A prescindere da tutto, una cosa è certa.
Mentre la diplomazia lavora, le tensioni sul campo restano alte.
L'aeronautica militare ucraina ha segnalato il decollo di due bombardieri strategici russi da aeroporti russi per un possibile attacco all'Ucraina, proprio mentre i leader stavano concludendo i loro colloqui a Washington, un segnale che il conflitto è tutt'altro che risolto.
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