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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Sulla tragedia immane di Lampedusa - La Meloni e la strage del silenzio - Tra le lacrime di coccodrillo e la guerra ai soccorsi: il fallimento di una politica




Il doppio standard della Premier
Dal "Presidente indagato" ai "trafficanti inumani": il drammatico cambio di rotta sull'immigrazione
La retorica del dolore e le contraddizioni politiche

La recente tragedia nel Mediterraneo, che ha causato la morte di 27 persone, tra cui una neonata, ha scosso l'opinione pubblica, riaccendendo il dibattito sulla gestione dei flussi migratori. 
Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rilasciate dalla Grecia durante un periodo di vacanza, hanno sollevato forti critiche e accuse di ipocrisia.

In un comunicato ufficiale, la premier ha espresso "sgomento e compassione" per le vittime e ha puntato il dito contro i "trafficanti inumani". 
Molti osservatori hanno puntato il dito contro la contraddizione tra queste espressioni di cordoglio e la politica del governo, percepita da più parti come ostile nei confronti dei migranti e delle organizzazioni non governative (ONG) che operano i soccorsi in mare.

Un elemento che ha contribuito ad alimentare la polemica è il confronto con le posizioni passate della stessa Meloni. 

Nel 2015, la leader di Fratelli d'Italia aveva duramente criticato la gestione dell'immigrazione dell'allora premier Matteo Renzi, suggerendo che il governo dovesse essere "indagato per strage colposa". 
A distanza di anni, la responsabilità di tragedie simili viene attribuita esclusivamente ai trafficanti. Questa differenza di approccio è stata interpretata come la più lampante prova di un doppio standard, dove il giudizio politico varia a seconda di chi detiene il potere.

Inoltre, è stato sollevato il caso di un trafficante noto, Almasri, che sarebbe stato rilasciato e rimpatriato con un volo di Stato, aggiungendo un ulteriore strato di ambiguità alle dichiarazioni governative sulla "guerra ai trafficanti". Un paradosso che, secondo i critici, svuota di significato la retorica ufficiale.

Le reazioni a queste dichiarazioni non sono state solo politiche. 
Sui social media e nella società civile, in molti si chiedono se il governo stia davvero cercando soluzioni efficaci per la crisi migratoria, o se stia semplicemente utilizzando una retorica del dolore per nascondere le proprie contraddizioni.

Le tragiche morti di Lampedusa mettono ancora una volta il governo di fronte a un bivio: continuare sulla strada di una politica di chiusura e criminalizzazione dei soccorsi, o rivedere radicalmente l'approccio, puntando su una gestione più umana e coordinata dei flussi migratori. 

Il dibattito continua, ma una cosa è certa: le parole del Presidente del Consiglio, invece di placare gli animi, hanno acceso ulteriormente le fiamme di una polemica già rovente.

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