La Lega e la pensione a 64 anni! Si, come no... Ce la paghiamo da soli rinunciando al TFR.
La proposta di legge sulle pensioni del Sottosegretario Durigon.
Il Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha proposto un'opzione che permetterebbe ai lavoratori di andare in pensione anticipatamente, a partire dai 64 anni di età.
Ed uno dice: Minchia! I "Legaioli" hanno fatto una cosa buona, possibile?
Poi... non è che uno in questa maniera andrebbe in pensione 10 anni prima e soprattutto a che costo?
Questa iniziativa, che mira a garantire maggiore flessibilità nel mondo del lavoro, ha sollevato diverse discussioni e dibattiti.
Cioè secondo i "legaioli" la pensione ce la possiamo pagare da soli, con soldi nostri che sarebbero destinati alla liquidazione e abbassando così magicamente l’età pensionabile.
Minchia, che geni, come mai nessuno ci ha mai pensato fino ad ora?
L'elemento chiave della proposta riguarda, infatti, l'uso del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) per coprire un eventuale "gap" retributivo.
In cosa consiste la proposta?
L'idea alla base della proposta è quella di permettere ai lavoratori di integrare la propria pensione con il TFR accumulato, a partire dai 64 anni, fino al raggiungimento dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia (attualmente 67 anni, poi non si sa...).
Questo meccanismo sarebbe volontario, e il TFR verrebbe utilizzato come una sorta di rendita ponte per coprire i tre anni di "buco" pensionistico.
- Scelta volontaria: il lavoratore potrebbe decidere autonomamente se aderire o meno a questa opzione.
- Utilizzo del TFR: il TFR accumulato non verrebbe liquidato in un'unica soluzione al momento della cessazione del rapporto di lavoro, ma verrebbe convertito in una rendita mensile per integrare l'assegno pensionistico.
- Incentivi: per rendere la proposta più appetibile, il Sottosegretario ha ipotizzato la possibilità di introdurre incentivi fiscali o contributivi.
La proposta di Durigon ha generato un acceso dibattito tra sostenitori e critici.
Pro
- Maggiore flessibilità: consentirebbe ai lavoratori di uscire dal mercato del lavoro prima dell'età prevista dalla legge Fornero.
- Sostegno al reddito: l'utilizzo del TFR permetterebbe ai lavoratori di mantenere un reddito durante il periodo di anticipo pensionistico.
- Nessun costo per lo Stato: secondo i sostenitori, la proposta non graverebbe sui conti pubblici, in quanto il lavoratore utilizzerebbe i propri risparmi.
Contro
- Riduzione del TFR: l'utilizzo del TFR per integrare la pensione comporterebbe una drastica riduzione, se non l'annullamento, della liquidazione che spetta al lavoratore al momento del pensionamento.
- Incentivo per il lavoratore: i critici sostengono che l'idea non offre un reale vantaggio al lavoratore, che si troverebbe a finanziare la propria pensione con i propri risparmi. In sostanza, il lavoratore si pagherebbe da solo l'anticipo.
- Nessuna abolizione della Legge Fornero: la proposta non abolisce la Legge Fornero, ma si limita a offrire una via d'uscita per un numero limitato di lavoratori.
La proposta, che in sostanza scambia la pensione anticipata con l'assenza di una buonuscita, mi sembra un vero e proprio ricatto.
È frustrante per me vedere come una promessa elettorale, come l'abolizione della legge Fornero, si sia trasformata in una misura che, per molti versi, trovo persino peggiore.
Il fatto che venga presentata come un grande risultato, nonostante i sacrifici che impone ai lavoratori, rende la situazione ancora più difficile da accettare.
Purtroppo, mi rendo conto che molti italiani non hanno gli strumenti per analizzare a fondo queste proposte, e spesso si fidano delle narrazioni politiche.
È questo che, a mio parere, rende la situazione così complessa e delicata.
Il dibattito è ancora in corso e la proposta, per diventare operativa, dovrà superare l'esame del Parlamento e superare le critiche di diverse forze politiche e sindacali.
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