La scienziata contro il potere: licenziata la direttrice dei CDC che si è opposta a Trump e Kennedy
Susan Monarez, nominata solo 27 giorni fa, rifiuta di allinearsi al piano anti-scientifico del Segretario alla Salute e viene rimossa dall'incarico. Un atto di resistenza civile che riaccende il dibattito sull'indipendenza della scienza.
La politica americana è scossa da un nuovo e clamoroso atto di resistenza civile: Susan Monarez, stimata scienziata, microbiologa e immunologa, è stata licenziata da Donald Trump a soli 27 giorni dalla sua nomina a direttrice dei CDC (Centers for Disease Control and Prevention), la principale agenzia federale per la salute pubblica.
Il motivo è un braccio di ferro tra la scienza e la politica populista che l'amministrazione Trump sta promuovendo, con la scienziata che si è rifiutata di cedere ai diktat del Segretario alla Salute, Robert F. Kennedy Jr. Noto no vax e quindi che non ha nulla a che fare con la scienza e la salute mentale.
Susan Monarez, forte della sua reputazione e dei suoi principi, ha respinto l'invito alle dimissioni. "Non sono qui per difendere una poltrona, ma per difendere l'integrità della scienza", avrebbe dichiarato ai suoi collaboratori.
La mossa ha messo in luce una profonda spaccatura all'interno dell'amministrazione Trump.
La direttrice dei CDC, nota per la sua competenza e il suo approccio rigoroso, ha scelto di mettere in gioco la propria carriera per difendere l'indipendenza dell'ente scientifico.
"In gioco non c'è il mio incarico, ma le vite di milioni di persone", ha ribadito la dottoressa, denunciando i rischi che una politica anti-scientifica può causare alla salute pubblica.
La Casa Bianca, tramite la portavoce Karoline Leavitt, ha confermato il licenziamento, giustificandolo con la mancanza di "allineamento" di Monarez alla missione del Presidente.
Nonostante il licenziamento sia stato formalmente comunicato, gli avvocati di Susan Monarez hanno già annunciato battaglia legale, sostenendo che il provvedimento sia illegittimo.
La vicenda di Susan Monarez si inserisce in un quadro di crescenti tensioni tra la nuova amministrazione Trump e le istituzioni scientifiche.
La scelta del Presidente di nominare Robert F. Kennedy Jr. al Dipartimento della Salute, una figura nota per le sue posizioni critiche sui vaccini, era già stata accolta con preoccupazione da parte della comunità scientifica e da 75 premi Nobel, che avevano invano invitato il Senato a respingere la nomina.
Ancora una volta, in un momento di forte polarizzazione politica e attacco alle istituzioni, una donna – come in altri casi che hanno visto protagoniste giudici o funzionarie – si è levata contro il potere con un atto di assoluta resistenza civile, scegliendo l'onore e la disciplina scientifica al di sopra di ogni calcolo di carriera. La sua battaglia, ora, si sposta nelle aule dei tribunali, ma il suo gesto ha già segnato un punto fermo nella difesa dei principi fondamentali della scienza e della salute pubblica.


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