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Il 'Piano di Pace' di Trump a Gaza: Tra Propaganda e Realtà. L'Italia a Trazione ..."Estetica", l'Europa a Trazione Spagnola



Le Reazioni Contrastanti al Vertice: Il Dissenso Forte di Sánchez e l'Incidente Sessista che Eclissa il Ruolo di Meloni.




Il recente vertice di Sharm el-Sheikh, culminato con la firma dell'accordo per la prima fase del cosiddetto "Piano di Pace" promosso dal Presidente USA Donald Trump per Gaza, ha acceso un dibattito feroce e polarizzato, soprattutto in Italia. 

L'esaltazione acritica da parte di una certa ala politica e mediatica, che dipinge l'intesa come un trionfo incondizionato, si scontra con dubbi sostanziali sulla sua sostenibilità e sulle implicazioni morali, sollevando critiche veementi verso la postura italiana sulla scena internazionale.

​L'Illusione della "Pace a Tavolino"

​Molti analisti e commentatori di diverse estrazioni politiche, ben oltre la "sinistra" indistintamente accusata di "rodersi il fegato", esprimono profonda scetticismo su un accordo che, pur garantendo un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, sembra nascere da una dinamica più finanziaria e geopolitica che da un'autentica risoluzione delle radici del conflitto. 

L'idea di una "pace" che non tiene in debito conto le sofferenze e i diritti dei palestinesi, concentrandosi primariamente sul disarmo di Hamas e sulla sicurezza di Israele, è stata definita da alcuni una "operazione finanziaria" piuttosto che un vero processo di pace. 

Nonostante le dichiarazioni trionfali, permangono i timori sulla durata di tale tregua, già messa in discussione da episodi successivi.

​L'Embargo Spagnolo contro l'Oblio Europeo

​A incarnare una linea di ferma coerenza e rigore etico si erge il Premier spagnolo Pedro Sánchez. Dal vertice di Sharm el-Sheikh, con una mossa in netto contrasto con l'acquiescenza mostrata da larga parte dell'Europa e dall'Italia, Sánchez ha confermato senza esitazioni il mantenimento dell'embargo delle armi nei confronti di Israele.

​In una memorabile intervista, il leader spagnolo ha chiarito la sua posizione, che funge da monito per il resto del continente: "La pace non può significare l'oblio, non può significare l'impunità."

Sottolineando l'esistenza di processi aperti presso la Corte Internazionale di Giustizia, Sánchez ha ribadito che gli "attori principali del genocidio che è stato perpetrato a Gaza dovranno rispondere davanti alla giustizia." Una posizione che rivendica la necessità di giustizia e memoria, mantenendo in alto la dignità europea e smarcandosi da una "scandalosa sottomissione" agli Stati Uniti e a Israele.

​Il Ruolo Italiano tra Esaltazione e Imbarazzo Sessista

​Mentre il Premier spagnolo assume un ruolo guida nel chiedere responsabilità per i crimini di guerra, la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, è stata accusata di aver ridotto la partecipazione italiana a un ruolo di spalla, concentrata sulla promozione della sua figura e sulla vicinanza al Presidente Trump, anche attraverso la presentazione del suo libro negli Stati Uniti.

​L'episodio più emblematico e controverso si è verificato durante la conferenza stampa, dove il Presidente Trump ha pubblicamente rivolto a Meloni parole che hanno scatenato immediate accuse di sessismo e svilimento del ruolo istituzionale. "Abbiamo qui una giovane donna. Un donna giovane e bellissima. Non ti dispiace vero se dico che sei bellissima, vero? Perché lo sei davvero!"

​Questa scena, in cui la Presidente Meloni è apparsa in "palese imbarazzo e in totale subordinazione plastica, posturale, politica e di ruoli," ha sollevato forti critiche, denunciando la riduzione del ruolo dell'Italia a un mero oggetto estetico e la premier a una "valletta" in un contesto internazionale serio. 

L'incidente viene visto come la "fotografia impietosa" della considerazione che il Presidente americano ha del Capo del Governo italiano e, più in generale, del ruolo della donna in politica, mettendo in evidenza un concentrato di "sessismo, istrionismo malsano e paternalismo tossico."

​Mi chiedo: ma Meloni fa il buono e il cattivo tempo? Cioè, ha un potere decisionale assoluto, comanda lei la situazione?

​In realtà, se guardiamo a come vanno le cose con Trump, io la vedo al massimo fare la meteorina. Può stare lì a presentare le sue belle previsioni del tempo, magari i suoi piani politici, ma Trump sarebbe capace di smontare tutto in un attimo, dicendo, con la sua solita spavalderia: "È solo una bella ragazza". 

In pratica, il suo ruolo verrebbe subito ridimensionato a una questione di immagine, e non di sostanza politica.

​E poi, riflettendoci... da Bonaccia a Bonazza è un attimo! 
Magari la nostra Giorgia Nazionale non sarà lo stereotipo della "bomba sexy" per eccellenza, ma sembra che a Trump possa comunque piacere, per come la tratta e per i complimenti che le fa.

​Insomma, con uno così, ho la sensazione che i ruoli che Trump potrebbe assegnare alla Meloni siano tutt'altro che paritari: la vedo più come una meteorina, una velina, una cameriera, o comunque in un ruolo di contorno.

​Però TeleMeloni vuol fare credere altro....

​Nonostante gli attacchi, la premier ha difeso la sua lealtà a Trump, respingendo le accuse di sessismo ma trovandosi, paradossalmente, vittima di un sistema patriarcale che in altre occasioni ha minimizzato.

​La Voce della Coscienza: Enzo Iacchetti

​In questo clima di esaltazione mediatica e cinismo politico, si è distinta la voce pacata e lucida di Enzo Iacchetti

Il noto comico e attore ha espresso un punto di vista schietto sul presunto piano di pace in un'intervista a Repubblica, definendolo un accordo "fatto da Trump e Israele", in cui "le sofferenze di quei poveri palestinesi rimangono sullo sfondo".

​Iacchetti ha duramente richiamato l'attenzione sull'obiettivo originario del Premier israeliano, affermando che "il progetto di Netanyahu era di sterminarli tutti," un promemoria necessario contro ogni tentativo di "negazionismo del genocidio" e di normalizzazione dell'orrore. 

Le sue parole, definite come un esempio di vera "umanità" in un contesto di "sconcezze quotidiane", hanno offerto un sintetico e accorato riassunto di ciò che molti temono: che questo accordo sia una sospensione temporanea del conflitto, incapace di garantire una pace giusta e duratura.

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