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Omicidio Raffaele Marianella: Orrore sulla Superstrada, il Gesto Barbaro della Violenza fascista che si spaccia per "Ultras".



​L'autista del pullman di Pistoia ucciso da un mattone: tre ultras neofascisti arrestati per omicidio volontario. La polemica sulla condanna politica della violenza cieca.

​Una notizia che gela il sangue e interroga le coscienze, evidenziando la disarmante e crudele banalità della violenza cieca. 

È ancora difficile accettare l'assurdità della morte di Raffaele Marianella, l'autista di 65 anni del pullman dei tifosi del Pistoia Basket, assassinato in un agguato pianificato sulla superstrada Rieti-Terni, all'altezza di Contigliano.

​Marianella, a meno di un mese dalla pensione, è morto mentre faceva il suo lavoro, colpito in pieno volto da un mattone o una pietra acuminata scagliata contro il parabrezza del mezzo da presunti "tifosi" della Sebastiani Basket Rieti.

​L'Agguato: Barbarie e Morte sul Lavoro

​L'episodio risale a domenica sera, dopo la partita tra la squadra locale e il Pistoia Basket. 

Il pullman che trasportava i tifosi pistoiesi è stato letteralmente assaltato. 
Secondo la ricostruzione basata sulle testimonianze, una forte esplosione ha squarciato il silenzio: un sasso ha sfondato il parabrezza colpendo in pieno volto Raffaele Marianella, che sedeva accanto al conducente.

​Nonostante la gravità della ferita, l'uomo alla guida è riuscito a fermare il pullman, evitando una tragedia ancora più grande. 

I soccorsi sono stati inutili: Marianella, colpito fatalmente alla trachea, è morto a causa delle lesioni riportate.

​La comunità e l'opinione pubblica si chiedono con orrore: come si può morire in questo modo? 

Una vittima innocente, colpevole solo di fare il proprio dovere, stroncata dalla violenza più insensata, quella che si manifesta senza ragione apparente. 

L'episodio si configura come l'esempio lampante di una violenza barbara e premeditata che esula dal contesto sportivo. 

"Eccola com'è fatta, la vera violenza. Senza una ragione. La banalità del male," commentano sconvolti i testimoni e i commentatori.

​Le Indagini e il Velo Squarciato sull'Estremismo di Destra

​Le indagini condotte da Mobile e Digos, e coordinate dal PM Lorenzo Francia, hanno fatto emergere dettagli sconvolgenti. 

L'agguato non è stato un gesto impulsivo, ma un'azione punitiva pianificata a freddo e nei minimi dettagli.

​Soprattutto, il cerchio dei sospettati si è rapidamente ristretto attorno a un gruppo di ultras di area politica ben definita. 

Le forze dell'ordine hanno infatti proceduto all'arresto di tre ultrà della Sebastiani Basket Rieti: Kevin Pellecchia (ritenuto l'autore materiale del lancio), Manuel Fortuna e Alessandro Barberini.

​I tre sono accusati del gravissimo reato di omicidio volontario aggravato
La notizia ha suscitato ulteriore indignazione per la loro presunta matrice ideologica: secondo le fonti, i tre arrestati sarebbero tutti esponenti neofascisti, legati a movimenti di ultra ed estrema destra. 
Sui loro canali social, si registra una "sfilza immonda" di simboli fascisti e immagini inneggianti a Mussolini.

​La Critica Politica: Due Pesi e Due Misure

​Questa scoperta ha acceso un forte dibattito e una veemente critica nei confronti della politica, in particolare della destra di governo. 

Molti hanno sottolineato come i colpevoli si siano rivelati, "tanto per cambiare," appartenenti all'estrema destra, e si sono chiesti retoricamente cosa avrebbero da dire coloro che spesso denunciano la "violenza della sinistra."

​L'accusa è che la condanna della politica e delle istituzioni sia stata fredda e generica, non all'altezza della gravità dell'atto. 

"Avremmo voluto sentire nei confronti dell’agguato criminale... un decimo della forza e del vigore che la destra-destra ha dedicato a qualche decina di teppista in mezzo a una manifestazione pacifica di milioni di persone per Gaza," è il duro commento rivolto a un governo che si chiede sia "davvero di tutti, non solo di una parte."

​Il principio ribadito è che la violenza va sempre condannata tutta, senza se e senza ma. Non solo quella che fa comodo.

​Richiesta di Giustizia

​In queste ore, mentre si attende l'esito dell'autopsia disposta dalla Procura di Rieti e il GIP convalida i fermi dei tre indagati (ai quali sarà notificato anche il Daspo), il pensiero commosso è rivolto a Raffaele Marianella, alla sua famiglia e ai veri tifosi di Pistoia.

​La sua morte, avvenuta in modo così brutale e insensato, impone un dovere morale: dare un nome, un volto e onore alla vittima e, soprattutto, pretendere verità e giustizia immediate contro questa barbarie che, ancora una volta, ha sporcato lo sport e strappato una vita innocente.

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