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L'Italia "Elimina" Israele, tra Calcio, Genocidio e Caccia alle Streghe: La Notizia non è il Gol, il plauso e solidarietà ad Antinelli e Cecconi, il resto, la solita vergogna...



Il trionfo sul campo diventa sfondo per la protesta silenziosa di Antinelli, l'indignazione selettiva contro il cronista Cecconi e la denuncia contro "Telemeloni" e la "destra ipocrita e sconcertante".

​L'eliminazione di Israele dai Mondiali di calcio per mano dell'Italia è stata un evento sportivo carico di significati amari, diventando l'epicentro di una polemica che trascende il campo da gioco. 

Già le premesse e le manifestazioni hanno fatto da contorno ad un evento che in un altra epoca sarebbe stato solo 
un incontro di calcio:👇🏼


La vittoria della squadra di Gattuso ha innescato una riflessione sul fatto che l'unica "eliminazione" di Israele sia giunta attraverso il calcio, non dagli organi sportivi internazionali — come FIFA o UEFA — né dagli organismi istituzionali e dai governi, a differenza della decisione presa contro la Russia. 

Il sentimento dominante è che "le cose non dovevano andare così", ma che l'eliminazione sul campo, pur essendo una "soddisfazione da niente", è comunque "meglio di niente".

​L'Atto di "Servizio Pubblico" di Alessandro Antinelli

​La serata della partita è stata segnata da un gesto di rara "preziosità" e coraggio da parte del giornalista sportivo della RAI, Alessandro Antinelli

Durante il collegamento, Antinelli ha esibito un fiocco nero a lutto sulla giacca, spiegando poi al pubblico che era lì "a ricordare i 250 giornalisti e giornaliste che hanno perso la vita a Gaza, in quello che la commissione d’inchiesta dell’ONU ha definito un genocidio."

​L'atto è stato contrapposto al silenzio generale dei media: "Ha fatto più cronaca lui in dieci secondi che l’intera Telemeloni in due anni di genocidio." 

Un gesto per il quale deve espresso un ringraziamento diretto al giornalista, per aver scelto di non rimanere in silenzio e aver offerto un raro esempio di "Servizio Pubblico".

​Il Caso Jacopo Cecconi: La Reazione Oscena del Mondo Contrario

​A generare uno scandalo "osceno" e una vera e propria "caccia alle streghe" è stata la frase pronunciata in diretta dal giornalista del Tg3, Jacopo Cecconi: "L’Italia ha la possibilità di eliminare Israele almeno sul campo".

​Apriti cielo. 

La frase ha scatenato un'ondata di indignazione, tweet inferociti e interrogazioni parlamentari di una destra ipocrita e sconcertante

Ovviamente vs difeso con forza Cecconi, se la gente che recepisce minchiate è ignorante oltre che in mala fede non è colpa del giornaliste o dei normodotati intellettualmente.

La sua frase era "semplicissima e chiara a chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale,"  il giornalista ha espresso l'idea condivisa che l'Italia potesse fare sul campo ciò che FIFA e UEFA non hanno avuto il coraggio di fare: eliminare Israele "a tempo indeterminato per due anni di genocidio." 

Anzi bisognerebbe aggiungere la chiosa irata: "Quello che non avete fatto voi, stronzi..."

​Cecconi, nel raccontare da Udine la "meravigliosa piazza" che chiedeva l'eliminazione con cartellini rossi, si è limitato a fare cronaca di sport e delle sue regole, calpestate "in modo indecente". 

Ogni altra interpretazione è da liquidare come "osceno, sguaiato sciacallaggio".

​L'Obbligo di Giustificazione e la Coda di Paglia

​Questa "storia assurda" ha portato Jacopo Cecconi, nonostante il sostegno del suo Tg3, a doversi presentare davanti a un "tribunale dell’Inquisizione e alla polizia morale filo-israeliana" eh si... Dobbiamo dare per scontato che esiste tale istituzione, a conti fatti, in Italia,  per ribadire l'ovvio: stava parlando di calcio, dell'eventualità di escludere Israele "a tavolino" e di come l'Italia lo avesse fatto "sul campo". 

Ha dovuto smentire di aver voluto "solo ipotizzare l'eliminazione di Israele come Stato," riconoscendo di essere diventato, suo malgrado, la notizia.

​Ovviamentr non posso non concludere ribadendo la piena solidarietà al giornalista e sottolineare una dura accusa ai suoi detrattori, che vedo come "negazionisti ed ipocriti," "complici di genocidio" e "capre pro governo a tutti i costi." 

Si auspica che la stessa indignazione mostrata per Cecconi fosse stata riversata su colleghi che hanno parlato di "transumanza dei palestinesi," di gazawi "non dimagriti," o di "negazione del genocidio." 

La vicenda è un simbolo di "tempi balordi," dove la "coda di paglia evidente c'è e brucia" per coloro che non sono persone "serie" o "normodotate". 

Il verdetto finale, sportivo, rimane: Israele eliminata, "come giusto che fosse, passo e chiudo."

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