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L'orrore delle dichiarazioni su Gaza: l'onda di choc di Incoronata Boccia e Mario Sechi, adesso internateli!



La direttrice Rai nega le prove dei massacri, il direttore di Libero smentisce la carestia. Le affermazioni sollevano un'ondata di indignazione: "Internateli, peggio di un governo complice"

​Un'ondata di indignazione e sconcerto ha investito l'opinione pubblica italiana a seguito di due dichiarazioni sconcertanti che, in meno di 48 ore, hanno gettato un'ombra sull'informazione e sul dibattito pubblico del Paese. 

I protagonisti, Incoronata Boccia, direttrice dell'Ufficio stampa della Rai, e Mario Sechi, direttore di Libero, si sono resi autori di affermazioni che, secondo l'opinione critica, non solo negano l'evidenza dei fatti, ma rasentano l'osceno e l'inumano.

​Le reazioni alle loro parole sono state estreme, con appelli a un intervento radicale, come quello di "internarli", poiché le loro dichiarazioni sono state percepite come "bestialità" imperdonabili e peggiori persino di un governo accusato di essere complice di un genocidio per la sua inerzia. 

L'estrema gravità delle esternazioni farebbe apparire l'arresto un provvedimento troppo blando, con il rischio di un'immediata scarcerazione dovuta a una presunta "incapacità di intendere e di volere" come unica possibile scusante per tali "viscidi personaggi".

Incoronata Boccia e la negazione dei massacri

​La prima a sollevare il polverone è stata Incoronata Boccia, che, davanti a un microfono, ha negato con forza i crimini di guerra: "Non esiste una sola prova che l’esercito israeliano abbia mitragliato civili inermi a Gaza. Vergogna per il suicidio del giornalismo”.

​Tale affermazione è stata bollata come una negazione dell'evidenza che tradisce l'occultamento e la censura del genocidio a Gaza avvenuta su gran parte dei telegiornali italiani, in particolare del blocco filo-governativo. 

Mentre il mondo intero ha ricevuto e verificato le immagini e i resoconti degli attacchi e dei bombardamenti contro i civili, la direttrice Rai sembra vivere in una bolla informativa. 

L'unica giornalista che dovrebbe provare vergogna e dimettersi all'istante è proprio la Boccia, altro che morte dei giornalismo. 

Le parole di Boccia hanno suscitato forti reazioni anche in politica: ad esempio, esponenti di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) hanno definito le sue parole "gravissime e inaudite", chiedendo che la Rai prenda le distanze, ricordandole di essere una giornalista del servizio pubblico e non una portavoce del Presidente del Consiglio.

Mario Sechi e la mostruosità della carestia negata

​Ma il culmine dell'orrore è stato raggiunto da Mario Sechi, direttore di Libero, durante un convegno dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI). 

Con agghiacciante nonchalance, Sechi ha liquidato la sofferenza della popolazione di Gaza con le seguenti parole: "Pallywood racconta menzogne. A Gaza non ne ho visti tanti dimagriti… Mi pare che le prove siano là a parlare."

​L'affermazione, che mette in dubbio la carestia e nega l'esistenza di migliaia di civili denutriti e morti di fame, è stata percepita come la più "mostruosa" tra quelle emerse dal convegno.

Sechi, in giacca e cravatta e senza aver mai messo piede a Gaza, ha espresso questo giudizio con un "ghigno soddisfatto", vincendo a mani basse il "premio disumanità dell'anno, forse del secolo". 

La critica lo accusa di aver partorito un "concentrato di orrore" e sottolinea che tali parole resteranno impresse e che i responsabili ne risponderanno di fronte al tribunale della Storia.

​E così con un governo complice non solo per la sua inazione, ma anche per aver "banchettato" con Trump in Israele, con la Meloni ridotta a "cameriera e valletta", macchiando così ulteriormente l'onore del Paese, ci si mettono pure questi due soggetti che non voglio ulteriormente classificare (lo fanno benissimo da soli) a procurare vergogna al popolo italiano.

Che schifo.

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